«È con la parola e con l’agire che ci inseriamo nel mondo umano» scrive la filosofa Hannah Arendt, e questa capacità di azione, una seconda nascita, indica che da noi «ci si può attendere l’inatteso», qualcosa di unico, improbabile.
Anche il Budda è un essere umano, non un’idea, un’entità astratta. Anzi per essere un autentico Budda deve compiere azioni concrete, incarnarsi, nascere. Sono infatti tre gli elementi che definiscono un Budda: la sua essenza, ossia la Legge, la sua natura, ossia la saggezza, e il suo aspetto, cioè le azioni. Questi tre elementi sono inseparabili e si declinano in tante dottrine buddiste apparentemente differenti ma sostanzialmente speculari e interrelate, che descrivono in modi diversi le immense potenzialità di trasformazione e azione che ci riguardano come esseri umani/Budda.
