1961. «Daisaku, il tuo palcoscenico è il mondo» (Josei Toda)

«Dall’aeroplano si vedeva la luna emanare la luce splendente dell’intelletto cosmico. Era il mio primo viaggio in Europa, e stavamo sorvolando il Polo Nord a un’altezza di diecimila metri. Durante quel viaggio, partendo dalla Danimarca, visitai la Germania Occidentale, i Paesi Bassi, la Francia, il Regno Unito, la Spagna, la Svizzera, l’Austria e l’Italia» (NR, 360)

5 ottobre | COPENHAGEN

«Sognando un futuro grandioso in cui la Legge mistica si sarebbe propagata in tutto il mondo, sbarcammo a Copenhagen poco dopo le sette di mattina». (NR, 360)

Per approfondire: saggio Un infaticabile ricercatore, dedicato a Eiichi Yamazaki, primo responsabile della Soka Gakkai europea

8 ottobre | BERLINO

«Alzando lo sguardo verso la Porta di Brandeburgo, Shin’ichi disse ai suoi compagni: “Sono certo che da qui a trent’anni il muro di Berlino non ci sarà più. […] Mi batterò per vedere la fine di questo muro – promise a se stesso. – Mi batterò per la pace. Farò scaturire questa stessa scintilla nelle altre persone, ricercherò il dialogo per risvegliare ogni singolo individuo alla sua innata umanità. Dedicherò la mia vita a questo scopo”». (NRU, 4, 257)

11 ottobre | PARIGI

«La grande arte è una manifestazione di umanità. Come tale, è colma di libertà e diversità. È l’esatto opposto della barbarie che cerca di controllare la gente con la forza militare, la violenza e altri tipi di pressione esterna. È per questo che l’arte può trascendere le restrizioni della politica e, a un livello più profondo, aiutare a formare dei legami di amicizia […] Per appoggiare la creazione dell’arte e promuovere scambi tra i popoli di diverse razze, vorrei fondare un giorno un museo». (NRU, 5, 26)

16 ottobre | GINEVRA

«[Rivolto a Mitsuko Motosugi, da poco trasferita in Svizzera, che era andata a incontrarlo all’aeroporto]: “La Svizzera, in quanto sede della direzione delle Nazioni Unite e per la sua antica tradizione di neutralità, è un paese pacifico e dotato di grandi bellezze naturali che ravvivano il cuore e l’immaginazione. Vorrei che lei formasse un tessuto di armonia umana con le persone che la circondano e che si dedicasse all’ideale di kosen-rufu“». (NRU, 5, 76)

19 ottobre | ROMA

«Shin’ichi tornò al Foro romano. Una meravigliosa luna illuminava le colonne con una luce blu ghiaccio. Nella calma notturna, il Foro era avvolto da un’atmosfera impenetrabile che durante il giorno non era evidente. Probabilmente gli antichi romani non si sarebbero mai immaginati che il loro impero un giorno sarebbe decaduto, pensò fra sé Shin’ichi. La prosperità e il declino sono realtà inevitabili dell’esistenza umana, […] ma la Legge mistica è eterna, e la pace e la prosperità basate su di essa devono durare per l’eternità. […] La missione della Soka Gakkai è di edificare questo regno spirituale, la terra della mistica Legge, nel cuore di ciascun individuo. Ripromettendosi di compiere tutto questo, Shin’ichi compose mentalmente una poesia». (NRU, 5, 107)

«In piedi
tra le rovine di Roma,
sento la certezza
che la terra
della mistica Legge
non perirà mai»

«Dopo aver visitato la Basilica di San Pietro camminarono nella piazza, scambiandosi le proprie impressioni. […] “Ho un amico che è diventato cristiano. Eravamo molto uniti, studiavamo insieme letteratura e filosofia. Aveva molti problemi personali che lo portarono ad avvicinarsi al Cristianesimo. Ho sempre continuato a pregare per la sua felicità. […] Se mai avrò la possibilità di incontrarlo ancora, vorrei parlare di nuovo con lui della vita e del Buddismo. L’insegnamento del Buddismo inizia con l’amicizia. Si può avere un vero scambio solo quando si rispetta l’altra persona”. […]
“Sicuramente, da un certo punto di vista, la storia umana è stata una storia di conflitti religiosi. Ecco perché c’è una grande necessità di dialogo tra i membri di differenti gruppi religiosi. […] Dobbiamo iniziare uno scambio tra Buddismo e Cristianesimo, Buddismo ed Ebraismo, Buddismo e Islam. Nonostante le nostre visioni possano essere diverse, siamo tutti esseri umani, ed è proprio questa umanità la chiave per trovare un terreno comune”. […]
Gesù aveva predicato alle persone parlando dell’amore di Dio e dell’amore per il prossimo. Offriva una strada per la salvezza a coloro che avevano peccato. Rifiutò il vecchio modo di pensare, che incoraggiava la violenza e la vendetta, lo spirito di “occhio per occhio, dente per dente” e, al contrario, insegnò che la riforma degli altri dovrebbe iniziare dalla riforma del proprio cuore. Gesù trattava tutti allo stesso modo.
Offriva amore e incoraggiamento ai poveri e agli ammalati, ai giovani e ai vecchi, agli uomini e alle donne. Insegnò che la legge di Mosè, la Torah o legge santa del popolo ebraico, non esisteva per limitarli e legarli ma per la loro protezione e felicità». (NRU, 5, 93 e seguenti)

1963 Italia

Con Eiichi Yamazaki, primo responsabile della Soka Gakkai europea

Con Eiichi Yamazaki, primo responsabile della Soka Gakkai europea

20 gennaio | POMPEI

«Credo che Gli ultimi giorni di Pompei ponga una domanda fondamentale: qual è la cosa più importante nella vita, la cosa più importante per gli esseri umani?». (NRU, 17, 184)

Anni'80-'90 Italia

«Erano atterrati a Pisa alle ore 15 del 28 maggio. Un folto gruppo di giovani italiani con occhi brillanti e sorrisi radiosi salutò con calore Shin’ichi, dandogli il benvenuto. Vent’anni prima, nel corso della sua prima visita in Italia, c’era stata solo una coppia di giapponesi ad accoglierlo all’aeroporto di Roma. Ma ora, con così tanti giovani esuberanti che non vedevano l’ora di incontrarlo, Shin’ichi intuì che era davvero iniziata una nuova era mondiale di kosen- rufu; si sentì riempire di speranza e di eccitazione» (NRU, 30, 369)

1981 | FIRENZE

«Il pomeriggio del 30 maggio partecipò a un incontro per commemorare i due decenni del movimento di kosen-rufu in Italia. Il raduno traboccava di energia giovanile. Erano presenti molti studenti dell’Università di Firenze, iscritti a diverse facoltà, quali medicina, filosofia, letteratura ed economia. […] Il suo desiderio era di dar vita a un’onda di dia- loghi interreligiosi che partisse proprio dall’Italia, per scrivere una nuova pagina di storia dedicata alla realizzazione di un’ideale e armoniosa società umana. […] Quei giovani incontrati da Shin’ichi a Firenze mostrarono un’energica crescita, contribuendo in modo considerevole alla società italiana. Trentacinque anni dopo, nel luglio del 2016, entrò in vigore l’Intesa tra lo Stato italiano e l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che garantisce a quest’ultimo il pieno riconoscimento come organizzazione religiosa. È la prova concreta della fiducia conquistata dai membri italiani nella società». (NRU, 30, 369-381)

Con alcune storiche esponenti del Gruppo donne: Amalia Miglionico, Kimiko Kaneda, Fausta Cianti

1992 | FIRENZE

«Fra le tante persone allegre che mi accolsero vidi una signora dai capelli argentati, una cara pioniera, Amalia Miglionico, da tutti conosciuta come Dadina. […] “Sono felice di trovarla in ottima salute, madre d’Italia. La prego di vivere a lungo”.
Lei, che non ha avuto figli, ama i ragazzi e le ragazze del Gruppo giovani come se fossero figli suoi e li incoraggia con calore. La sua casa romana ha sempre ospitato le riunioni di discussione ed è un luogo dove si incontrano i giovani. Giovani dalla personalità ricca, cresciuti dando importanza all’individualità e che non amano le regole.
Lei li ascolta attentamente porgendo l’orecchio ai loro dubbi, alle loro sofferenze, dialogando e cercando di trasmettere loro convinzione.
Per questo motivo tutti, appena hanno qualcosa, si rivolgono a lei». (NR, 262)

Per approfondire: saggio dallo speciale “Cara Dadina”, realizzato in occasione della scomparsa di Amalia Miglionico

1992 | MILANO

«Vi chiedo di costruire qui a Milano una famiglia che sia tra le più armoniose e gentili del mondo. Spero anche che tutti voi conduciate la più felice delle esistenze. Non ho altri desideri».
(Ai miei cari amici italiani, Esperia, p. 62)

1994 | FIRENZE

«Vi chiedo di vivere con un cuore generoso e con il vivo spirito della gioventù, tenendo sempre lo sguardo rivolto al cielo, al sole e al ventunesimo secolo». (Ai miei cari amici italiani, Esperia, p. 68)

5 giugno 1994, Milano: Ali, dodicesimo festival mondiale dei giovani per la pace e la cultura

1994 | MILANO

«I festival culturali dimostrano l’impegno della Soka Gakkai nello sviluppo di una cultura di pace. Perciò, dobbiamo invitare ad assistervi il maggior numero possibile di ospiti. Le persone che in passato li hanno visti hanno ottenuto una profonda comprensione del nostro movimento». (NRU, 12, 170)

’70 incontri e visite

«E proprio in Europa ho iniziato a condurre conversazioni con le massime personalità contemporanee, dalle quali sono stati tratti libri poi pubblicati. Tra gli altri ricordo i dialoghi con il conte Richard Coudenhove-Kalergi, il grande pensatore austriaco che, per primo, ebbe il merito di proporre l’unificazione dell’Europa; quello con il grande storico del ventesimo secolo Arnold J. Toynbee; con Aurelio Peccei, l’industriale italiano ricordato tra i fondatori del Club di Roma; con lo scrittore e attivista francese André Malraux; con lo storico dell’arte francese René Huyghe, che durante la seconda guerra mondiale si impegnò moltissimo per proteggere i capolavori artistici del suo paese; e poi con il famoso sociologo inglese delle religioni Bryan Wilson e la storica dell’arte bulgara Axinia Djourova» (NR, 346)

Per approfondire: saggio I miei amici europei

1967/70 | RICHARD COUDENHOVE-KALERGI FONDATORE DELL’UNIONE PANEUROPEA

«Dal momento in cui si strinsero la mano, Shin’ichi ebbe l’impressione di aver rincontrato un vecchio amico. Ciò era sicuramente dovuto al fatto che avendo letto la maggior parte dei libri del suo ospite sentiva una forte risonanza con le sue posizioni, le sue idee e il suo modo di vivere». (NRU, 12, 226)

Richard Coudenhove-Kalergi e Daisaku Ikeda si sono incontrati due volte, nel 1967 e nel 1970. Insieme hanno scritto il dialogo Bunmei nishi to higashi (Civiltà: Oriente e Occidente), pubblicato in giapponese nel 1972.

1972 | UNIVERSITÀ DI CAMBRIDGE

«Nel maggio 1972 venni invitato a visitare Cambridge e Oxford. Con le loro strade a ciottoli, case di mattoni per gli studenti e una storia che risale al Medioevo, il tempo sembrava essersi fermato in questi due grandi centri culturali. Ma nel momento in cui misi piede nei loro campus, avvertii il forte impegno educativo presente, uno spirito di dedizione verso la cultura che, nei secoli, aveva prodotto innumerevoli individui di talento». (NR, 398)

Per approfondire: saggio L’università di Cambridge e Oxford

1972/73 | ARNOLD TOYNBEE STORICO

«Toynbee era uno dei principali storici del XX secolo, e Shin’ichi aveva letto le sue opere avidamente. Desiderava discutere il ruolo che la religione svolge nella creazione della civiltà, e anche parlare di quella che Toynbee definiva la “realtà spirituale fondamentale”. Sarebbe stata la discussione tra due menti che rappresentavano l’una l’oriente e l’altra l’occidente. Shin’ichi si impegnò con tutto se stesso per prepararsi a quel dialogo, profondamente determinato a renderlo uno scambio stimolante mirato al futuro dell’umanità». (NRU, 16, 92 e seguenti)

I dialoghi tra Arnold Toynbee e Daisaku Ikeda si sono svolti tra il 1972 e il 1973 e sono stati raccolti nel volume (tradotto in trenta lingue): Dialoghi. L’uomo deve scegliere, Bompiani, 1988.

1974 | ALEKSEI KOSYGIN PREMIER SOVIETICO

«[17 settembre 1974]. Una fresca brezza autunnale soffiava a Mosca mentre Shin’ichi si dirigeva verso il Cremlino per incontrare il premier. Quando entrò nella sala, Kosygin era lì ad attenderlo. […] Chiese a Shin’ichi: “Lei è un buddista che ha fondato un partito e un’università. Qual è la sua ideologia di base?”. Shin’ichi rispose senza esitazione: “Credo nella pace, nella cultura e nell’educazione, alla base delle quali vi è l’umanesimo”. Il premier fece un sorriso che trasmise la sua profonda soddisfazione […] e cominciò a parlare con voce risonante: “Io apprezzo la sua filosofia”». (NRU, 20, 207-208)

Aleksei Kosygin e Daisaku Ikeda si sono incontrati nel 1974 e nel 1975. I loro dialoghi hanno contribuito alla normalizzazione delle relazioni tra l’Unione Sovietica e la Cina.

1974/75 | ANDRÉ MALRAUX SCRITTORE

«Era passato un anno da allora, ed essi ripresero la loro conversazione da dove l’avevano lasciata. Malraux sottolineò: “Sono gli esseri umani a essere importanti, ora. Dobbiamo partire da una trasformazione spirituale. È necessario pensare a ciò che ognuno di noi può fare come individuo e poi intraprendere le azioni necessarie”. Shin’ichi rispose: “Sono del tutto d’accordo con lei. L’unico modo per realizzare la svolta di cui abbiamo così urgente bisogno è attraverso una trasformazione degli esseri umani. Dobbiamo tenere a freno l’egoismo e amplificare al massimo grado possibile la bontà nelle persone”». (NRU, 21, 239-40)

André Malraux e Daisaku Ikeda si sono incontrati nel 1974 e nel 1975. Insieme hanno scritto il dialogo Ningen kakumei to ningen no joken (La rivoluzione umana e la condizione umana), pubblicato in giapponese nel 1976.

1975/83| AURELIO PECCEI FONDATORE DEL CLUB DI ROMA

«Peccei aveva in mano una copia della Rivoluzione umana e chiese a Shin’ichi di firmarla. Shin’ichi scrisse: “Io, fautore della rivoluzione umana, prego sinceramente per il successo delle attività del dottor Peccei, fautore e pioniere della rivoluzione umanistica”. Ammonendo sull’uso sconsiderato della scienza
e della tecnologia, il cui tremendo potere aveva portato l’umanità all’attuale crisi globale, Peccei sottolineò che la causa fondamentale di tutti questi problemi derivava dall’ego degli esseri umani. Per questo, sosteneva, era necessaria la rivoluzione umana: per assicurare la prosperità e la felicità a tutta l’umanità. Ne andava del futuro». (NRU, 21, 204-208)

Aurelio Peccei e Daisaku Ikeda si sono incontrati varie volte tra il 1975 e il 1983. Insieme hanno scritto il dialogo (tradotto in diciassette lingue) Campanello d’allarme per il XXI secolo, Esperia, 2014.

’70-’80-’90 incontri e alcuni eventi

1974/91 | RENÉ HUYGHE STORICO DELL’ARTE

«La bellezza autentica ci commuove. Lo spirito artistico ci nobilita e ci ispira, infondendo in noi nuova forza e vigore. Mi sembra ancora di sentire la sonora voce di Huyghe mentre diceva che il materialismo è la causa della guerra e insisteva che dobbiamo farci strada nel deserto del materialismo per rigenerare una intensa “ricchezza interiore”. Definiva la nostra amicizia un “fronte spirituale unito” dedito alla rivitalizzazione dello spirito umano». (BS, 199)

René Huyghe, curatore del dipartimento di pittura del museo del Louvre e direttore del museo Jacquemart André di Parigi, è stato il principale consulente della Soka Gakkai nella progettazione del Museo Fuji. Si è incontrato varie volte con Daisaku Ikeda a partire dal 1974 e insieme hanno scritto il dialogo La nuit appelle l’aurore (La notte chiama l’aurora), Flammarion, 1980.

1979/82 | BRYAN WILSON SOCIOLOGO DELLE RELIGIONI

«Wilson riteneva che non perdere mai di vista il punto di partenza fondamentale – cioè che l’organizzazione esiste in funzione delle persone e che è indispensabile una solida relazione tra di esse caratterizzata da rapporti umani leali e sinceri – costituisse la forza capace di scongiurare il pericolo di un potere nelle mani di un’organizzazione». (NRU, 29, capitolo 2)

Bryan Wilson e Daisaku Ikeda si sono incontrati nel 1979 e nel 1981. Hanno scritto insieme il dialogo La religione e i valori umani, Esperia, 2005.

1990/97 | MIKHAIL GORBACIOV PREMIER SOVIETICO

«Manifestando la sua gioia per l’incontro, appena lo vide Shin’ichi disse a Gorbaciov in tono scherzoso: “Sono venuto qui per discutere con lei. Facciamo volare le scintille e confrontiamoci onestamente e apertamente, per il bene dell’umanità e delle relazioni tra il Giappone e la Russia!”. Il presidente Gorbaciov rispose con altrettanto umorismo: “Anch’io amo i dialoghi schietti. Mi sembra di trovarmi di fronte a un vecchio amico. È come se ci conoscessimo da tempo e fossimo due persone felici di incontrarci di persona per la prima volta”». (NRU, 30, 652)

Mikhail Gorbaciov e Daisaku Ikeda si sono incontrati più volte a partire dal 1990, a Mosca e a Tokyo. Insieme hanno scritto il dialogo Le nostre vie si incontrano all’orizzonte, Sperling&Kupfer, 2000.

1989/2000 | JOSEPH ROTBLAT FISICO, PREMIO NOBEL PER LA PACE 1995

«C’è una frase che Rotblat ha ribadito con particolare forza durante il nostro dialogo, sottolineando l’importanza di costruire reti di persone che condividono le stesse idee. “Se lavoriamo insieme – diceva – possiamo cambiare il mondo. Può volerci del tempo, ma alla fine siamo destinati a trionfare”. Rotblat, così come molte altre persone di cultura in tutta Europa, ha dedicato la vita intera all’ideale di un mondo pacifico, libero dalla guerra, in cui la dignità e la sacralità della vita siano rigorosamente rispettate». (NR, 346)

Joseph Rotblat e Daisaku Ikeda si sono incontrati più volte a partire dal 1989. Insieme hanno scritto il libro Dialoghi sulla pace, Sperling&Kupfer, 2006.

1989/2001 | JUTTA UNKART-SEIFERT CANTANTE LIRICA

«“Ho sentito parlare di una meravigliosa espressione buddista”, ha detto un volta sorridendo, e ha citato la frase del Daishonin: “L’inverno si trasforma sempre in primavera”. Ha spiegato che in Austria esistono modi di dire simili, come ad esempio: “Dopo la pioggia ritorna il sole”, e ha raccontato che i suoi genitori, entrambi non vedenti, le hanno insegnato a vivere con uno spirito solare e positivo per dare speranza agli altri». (BS, 130)

Jutta Unkart-Seifert e Daisaku Ikeda si sono incontrati più volte. Insieme hanno scritto il libro Inochi no hikari haha no uta (La luce della vita. Le sinfonie delle madri), pubblicato in giapponese nel 2015

1981 | LUDMILA ZHIVKOVA PRESIDENTE DEL COMITATO PER LA CULTURA DELLA REPUBBLICA POPOLARE BULGARA

«Sognava un mondo senza guerra, libero dalla paura, un mondo in cui tutte le persone potessero godere di una vita bella e creativa. Esortava l’umanità ad abbandonare la guerra, ma quella era un’idea che, in una nazione del blocco orientale, molti ritenevano troppo radicale». (NR, 288)

Per approfondire: saggio Il coraggio della rosa

Ottobre 1990, Kyoto, con Fumiko Galtung e la moglie Kaneko

1984/96 | JOHAN GALTUNG ESPERTO DI STUDI PER LA PACE

«Abbiamo intitolato il nostro libro di dialoghi Scegliere la pace basandoci sul concetto che la pace non è qualcosa che ci viene data ma qualcosa che scegliamo.
Dobbiamo continuare a fare scelte sagge per costruire una società pacifica, sana, capace di difendere i diritti umani. Le persone devono essere perfettamente al corrente delle realtà politiche e pretendere dai leader che rispondano del loro operato. Solo così si avrà una trasformazione fondamentale che porterà a una società davvero sana. […]
Ha sottolineato: “L’unica strada per la pace è che tutte le persone crescano sagge e forti. Questo è lo scopo principale di tutti i miei sforzi”». (SGI Quarterly, gennaio 2002)

Johan Galtung e Daisaku Ikeda si sono incontrati molte volte. Insieme hanno scritto il dialogo Scegliere la pace, Esperia, 1996.

1997/2001 | FELIX UNGER MEDICO

«“Il futuro del mondo dipende dalla nostra capacità di promuovere il dialogo“, ha osservato il dottor Felix Unger, presidente dell’Accademia Europea14 delle Scienze e delle Arti». (NRU, 21, 77)
«Anni più tardi disse a Shin’ichi che i medici dovevano possedere una profonda umanità, essere individui dal carattere brillante e ben formato, qualità necessarie per essere un bravo medico». (NRU, 25, 336)

Felix Unger e Daisaku Ikeda hanno scritto il dialogo Siamo umani. L’urgenza dell’empatia e della compassione, Piemme, 2019.

2010 | ERNST ULRICH VON WEIZSÄCKER FISICO ESPERTO DI AMBIENTE

«Tra gli argomenti che abbiamo esaminato c’è l’idea dell’”impegno automotivato”, l’insieme di azioni spontanee intraprese per il bene di chi si trova nel nostro ambiente più vicino o per le future generazioni. L’importanza di questo concetto sta nel fatto che non indica semplicemente l’adoperarsi per altri ma include l’idea di formare un io migliore, aprendo la possibilità di un circolo virtuoso». (BS, 164)

6 novembre 2006, Tokyo: Betty Williams consegna a Daisaku Ikeda e Kaneko Ikeda un riconoscimento del World Centers of Compassion for Children International

2006 | BETTY WILLIAMS PREMIO NOBEL PER LA PACE

«Ikeda: “Lei ha detto che la situazione dell’Irlanda del Nord è un esempio di come il ciclo della violenza non faccia che esacerbarsi con il passare delle generazioni. Quale pensa che sia la chiave per spezzare questo circolo vizioso?” Williams: “Per me – e questo è l’unico modo in cui so lavorare – è rimanere fedeli alle proprie convinzioni e conquistare gli avversari con l’amore”». (BS, 196)

Per approfondire: dialogo Il coraggio è contagioso

Conferenze e riconoscimenti accademici

14 giugno 1989, Parigi, Accademia delle Belle Arti dell’Institut de France

1989| CONFERENZA”UNA VITA CREATIVA”, PARIGI

«L’arte è per lo spirito ciò che è il nutrimento per il nostro corpo; attraverso l’arte ci uniamo a un’entità trascendente, respiriamo con il suo ritmo e assimiliamo l’energia necessaria per il nostro rinnovamento spirituale». (Un nuovo umanesimo, Esperia, p. 3)

15 giugno 1994, Università di Glasgow, con J. Forbes Munro, segretario del Senato accademico

1994 | LAUREA AD HONOREM, GLASGOW

«Feci il voto che un giorno avrei fatto conoscere al mondo la grandezza del mio maestro, ripagando il debito di gratitudine che avevo verso di lui. La voce di Munro che pronunciava il nome di Josei Toda riecheggiò più volte nella sala. La sento ancora». (NR, 619)

1 giugno 1994, Università di Bologna, con il rettore Fabio Roversi Monaco

1994 | CONFERENZA “LO SGUARDO UNIVERSALE DI LEONARDO”, BOLOGNA

«Sono certo che la convinzione leonardesca di controllare la propria “parte interiore” acquisterà sempre più importanza per noi che viviamo in questo scorcio di secolo, per noi che assistiamo alla tragedia dei conflitti etnici come risultato di uno sguardo unicamente rivolto agli “aspetti esterni” dell’essere umano». (Un nuovo umanesimo, pp. 46-47)

23 marzo 2007, Università di Palermo, Hiromasa Ikeda con il rettore Giuseppe Silvestri

2007 | LAUREA AD HONOREM, PALERMO

«Ritengo che l’atteggiamento umile di voler sempre imparare dagli altri sia la capacità che consente di radicare nel mondo una cultura di pace. Sono sempre più convinto che coltivare lo spirito di rispetto verso la varietà sia il primo passo da compiere verso l’educazione alla cittadinanza globale». (BS, 122, allegato)

Per approfondire: Lectio magistralis Da un crocevia di civiltà allo sviluppo di una nuova cultura umanistica

Anni 2000 le attività in Europa

«L’unità di itai doshin della Soka Gakkai europea brilla come una luce di speranza per i compagni e le compagne di fede di tutto il mondo. Sono convinto che il grande sviluppo realizzato fino a ora, senza mai indietreggiare di fronte ai cambiamenti dell’epoca, sarà un esempio a cui ispirarsi per le generazioni future. La vittoria dell’Europa è la vittoria del mondo. Per questa ragione, ognuno e ognuna di voi che siete qui oggi ha una grande missione e rappresenta il “pilastro”, gli “occhi” e il “grande vascello”». (Messaggio per il Summit europeo 2017, NR, 598)

14-17 luglio 2011, Milano, corso estivo europeo di studio

16 marzo 2008, Milano, riunione europea dei giovani

«Per me, dal 16 marzo del 1958, ogni giorno è stata una nuova partenza, animata dalla fresca determinazione di essere in perfetta unità con il mio maestro. Sono avanzato con decisione, correndo senza sosta, mai ritirandomi, mai deviando, mantenendo puro lo spirito di non dualità di maestro e discepolo. Sono passati cinquant’anni. Adesso anch’io vorrei passare il testimone di un ardente senso di missione per kosen-rufu a voi, membri del Gruppo giovani europeo. Voi siete i miei veri discepoli nei quali confido dal profondo del cuore. Questo testimone è la speranza dell’umanità, il faro che dissolve l’oscurità e indica il sentiero verso la costruzione della pace mondiale». (Messaggio per il 16 marzo 2008, NR, 395)

22 ottobre 2011, Roma, cinquantesimo anniversario di *kosen-rufu* in Europa

«Oggi la grande alleanza della SGI, fondata sui princìpi umanistici del Buddismo, risplende sempre di più, continuando a espandere il suo raggio di speranza e di amicizia in tutto il continente europeo. Ciò è accaduto grazie alla vostra sincera dedizione in questi lunghi anni. La Soka Gakkai europea ha trionfato. Tutti voi avete trionfato». (NR, 478)

5-6 giugno 2018, Roma, Adolfo Pérez Esquivel e Hiromasa Ikeda consegnano a Paloma Messina e Jacopo Narici l’Appello ai giovani del mondo per la resilienza e la speranza

5-6 giugno 2018, Roma, Adolfo Pérez Esquivel e Hiromasa Ikeda consegnano a Paloma Messina e Jacopo Narici l’Appello ai giovani del mondo per la resilienza e la speranza

«Siamo assolutamente certi che se i giovani sapranno unirsi potranno trovare soluzioni per percorrere insieme nuove strade di convivenza, di resilienza e di speranza. Pur rimanendo nel proprio luogo d’appartenenza e mantenendo la propria identità culturale e spirituale, potranno generare un impeto irrefrenabile di azioni positive e collettive». Adolfo Pérez Esquivel e Daisaku Ikeda. (NR, 630)

Per approfondire: Per i giovani del mondo, appello alla resilienza e alla speranza

Verso il 2030

«Dentro di sé Shin’ichi aveva chiara la visione dei giovani Soka che come aquile maestose si libravano nella luce dell’alba del terzo millennio. Li vedeva volare in alto, in un flusso ininterrotto, verso gli immensi cieli del mondo. Erano le schiere degli innumerevoli Bodhisattva della Terra la cui vita era votata ad adempiere in eterno la missione di kosen-rufu» (NRU, 30, 835)

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