Se vogliamo che il mondo si incammini verso la pace occorre che le religioni intraprendano un processo di umanizzazione. Questo è il fulcro della nuova Proposta di pace di Daisaku Ikeda presentata all'ONU il 26 gennaio scorso, che sarà pubblicata integralmente nel prossimo numero di Buddismo e società.
Il fondamentalismo, fa notare Ikeda, non sta aumentando solo nella sfera religiosa ma anche nel crescente attaccamento all'identità nazionale o etnica e addirittura alle leggi di mercato. Per arginare questa tendenza così pericolosa è di estrema importanza che gli esseri umani vengano messi al centro di ogni questione.
E, come sempre, la chiave per combattere fanatismo, diffidenza e dogmatismo è il dialogo.
Molto presenti nella proposta di quest'anno sono i giovani: richiamando l'attenzione sul potenziale del continente africano, Ikeda propone che la quarta Conferenza internazionale sullo sviluppo dell'Africa che si terrà in maggio a Tokyo sia dedicata proprio al loro empowerment. Inoltre, accoglie con favore la proposta del governo giapponese di invitare seimila giovani dai paesi dell'Asia dell'est perché, dice, lavorare con chi si sta formando è il miglior modo di costruire una base di solidarietà per la pace.
Un'attenzione che coincide, quest'anno, col cinquantesimo anniversario della storica riunione in cui, il 16 marzo, Toda affidò proprio ai giovani il compito di continuare a propagare l'insegnamento. La ricorrenza verrà celebrata a Milano con un grande evento che vedrà radunati quattromilacinquecento ragazzi e ragazze provenienti da tutta Europa e coinvolge tutti, compresi gli adulti, nel rinnovare la promessa di realizzare kosen-rufu nel nostro continente.
Il fondamentalismo, fa notare Ikeda, non sta aumentando solo nella sfera religiosa ma anche nel crescente attaccamento all'identità nazionale o etnica e addirittura alle leggi di mercato. Per arginare questa tendenza così pericolosa è di estrema importanza che gli esseri umani vengano messi al centro di ogni questione.
E, come sempre, la chiave per combattere fanatismo, diffidenza e dogmatismo è il dialogo.
Molto presenti nella proposta di quest'anno sono i giovani: richiamando l'attenzione sul potenziale del continente africano, Ikeda propone che la quarta Conferenza internazionale sullo sviluppo dell'Africa che si terrà in maggio a Tokyo sia dedicata proprio al loro empowerment. Inoltre, accoglie con favore la proposta del governo giapponese di invitare seimila giovani dai paesi dell'Asia dell'est perché, dice, lavorare con chi si sta formando è il miglior modo di costruire una base di solidarietà per la pace.
Un'attenzione che coincide, quest'anno, col cinquantesimo anniversario della storica riunione in cui, il 16 marzo, Toda affidò proprio ai giovani il compito di continuare a propagare l'insegnamento. La ricorrenza verrà celebrata a Milano con un grande evento che vedrà radunati quattromilacinquecento ragazzi e ragazze provenienti da tutta Europa e coinvolge tutti, compresi gli adulti, nel rinnovare la promessa di realizzare kosen-rufu nel nostro continente.