Nutriamoli con la nostra fiducia

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Uno degli aspetti del diventare genitori è doversi confrontare con ansie e paure totalmente nuove. Domande come: «Sarò un buon genitore? Sarò in grado di proteggere i miei figli? Cosa succederà domani?» possono talvolta trasformarsi in angosce che non ci permettono di godere del nostro istante presente.
Sebbene sia normale e umano avere preoccupazioni e allo stesso tempo desiderare la felicità dei nostri figli, è importante inquadrare bene la natura di questi sentimenti alla luce della fede e della pratica buddista, illuminando costantemente il nostro cuore di fiducia e saggezza.
Chiaramente i bambini, specialmente se molto piccoli, hanno bisogno di cura e protezione, ma è cruciale tenere a mente che ogni essere umano sceglie il proprio karma e la propria missione e che quindi, nella sua vita, esiste già tutto ciò di cui ha bisogno per essere felice, a prescindere da quello che manifesta in quel momento.
Daisaku Ikeda afferma: «C’è qualcosa nella vita dei bambini che lotta per crescere e svilupparsi. Talvolta abbiamo bisogno di calma per abbracciarli e vegliare su di loro, invece di preoccuparci troppo. Quando i bambini superano da soli una difficoltà, quell’esperienza diventerà un patrimonio prezioso della loro vita. I bambini sono naturalmente dotati della capacità di superare le difficoltà» (I tesori del futuro. Genitori felici, figli felici, Esperia, 2019, p. 20).
La nostra funzione, come genitori, è creare le condizioni migliori affinché i bambini sviluppino fiducia in loro stessi, e per fare questo è fondamentale combattere prima di tutto la nostra preoccupazione, riconoscendola in quanto strumento dell’oscurità fondamentale. E poi sforzarci di rispettare profondamente chi abbiamo davanti come un individuo unico, con caratteristiche proprie, perfette proprio così.
«Ogni bambino e bambina – scrive ancora il maestro Ikeda – ha una missione unica che solo lui o lei può realizzare. In ognuno di loro c’è un potenziale in boccio. Il più grande nutrimento per l’ulteriore crescita di un bambino è la nostra fiducia. Alcuni bambini manifestano precocemente il loro potenziale, mentre altri si sviluppano più tardi nella vita. In qualunque caso dobbiamo continuare a dare ai nostri figli un costante incoraggiamento e un caloroso sostegno con la fiducia che il loro potenziale nel tempo si svilupperà e fiorirà senza alcun dubbio» (Ibidem, p. 21).
Anche se non ce ne rendiamo conto i nostri figli percepiscono chiaramente il nostro cuore. Se saremo in grado di sostenerli con forza e convinzione, mentre attraversano le sfide della vita, li aiuteremo a entrare in contatto con il potere innato di cui sono dotati, rafforzandone il nucleo fondamentale, e costruendo una forte consapevolezza di sé che è anche la chiave per costruire il proprio posto nel mondo.
Sviluppare questa convinzione è guardare al futuro con gli stessi occhi del nostro maestro: «I bambini sono i messaggeri venuti dal futuro, non abbiamo altra scelta che affidare a loro il nostro mondo. Io ho fiducia nei bambini. Credo nella loro capacità di crescere e svilupparsi. [...] Per questa ragione io tratto i bambini con rispetto e metto il massimo impegno nel rapportarmi a loro» (Ibidem, p. 1).
Sforzarci di credere oggi che i nostri figli possono affrontare qualsiasi avversità significa costruire l’irremovibile convinzione che domani saranno uomini e donne in grado di cambiare il mondo. Crescerli con questa lungimiranza e con questo sguardo ampio non può che restituire immediata speranza per il futuro dell’umanità e dà senso a tutti gli sforzi che portiamo avanti quotidianamente per vivere con saggezza e sincerità, mettendo al centro kosen-rufu e la nostra rivoluzione umana.
(Elena Battistini, coordinatrice nazionale del Gruppo giovani mamme)

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