La non dualità di maestro e discepolo è l’essenza della trasmissione del Buddismo. In tale relazione esiste una risonanza reciproca fra il desiderio del Budda di salvare tutte le creature e quello del discepolo di abbracciare e diffondere il suo insegnamento. La sua espressione giapponese è shitei funi, dove shi sta per maestro e tei per discepolo. Ne La raccolta degli insegnamenti orali Nichiren Daishonin descrive tale non dualità attraverso l’espressione “emettere il ruggito del leone”, in giapponese sa shishi ku. Nell’espressione shishi, che significa “leone”, il primo shi indica il maestro, o la Legge trasmessa dal maestro, e il secondo shi indica il discepolo, o la Legge meravigliosa ricevuta dai discepoli. Il ruggito, ku, è il suono di maestro e discepolo che recitano all’unisono. Il verbo emettere, sa, va interpretato come dare inizio a qualcosa, dunque dare inizio alla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo nell’Ultimo giorno della Legge» (BS, 116, 55).