Malattia

 

«Coloro che nelle situazioni dolorose stringono denti e si sforzano al massimo possono conquistare anche il più raro e irraggiungibile dei tesori. La scelta del modo di vivere determina il vostro futuro».

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«Coloro che nelle situazioni dolorose stringono denti e si sforzano al massimo possono conquistare anche il più raro e irraggiungibile dei tesori. La scelta del modo di vivere determina il vostro futuro».

Silvia, 27 anni
Ad agosto del 2015 mi è stato diagnosticato un tumore maligno al seno, e subito mi sono fermata per capire cosa mi stesse accadendo. Dopo aver subìto l'intervento chirurgico che ha rimosso il tumore e dopo aver fatto fronte all'emergenza, io e il Buddismo ci siamo misticamente trovati. Proprio in quei giorni una mia amica era a un incontro sul Buddismo e da lì mi inviava registrazioni audio del Daimoku e guide e messaggi proprio sulla malattia, che mi rasserenavano e mi incoraggiavano. Anche se confusa e spaesata, mi sono sentita protetta.
Superato l'intervento pensavo che il peggio fosse passato, ma dovevo fare ancora i conti con il lungo percorso che una malattia come la mia richiede. E quando sono iniziate le terapie, che mi hanno molto debilitata, mi è sembrato che tutto stesse crollando: l'unica cosa che potevo e volevo fare era andare agli zadankai (incontri buddisti), recitare anche per poco e, nei momenti peggiori, solo leggere. Ascoltare le lotte che ogni persona affrontava mi ha fatto andare avanti.
Mi sentivo divisa tra il desiderio di vivere e la fragilità del mio corpo. Nuovamente perdevo di vista ciò che avevo già intuito: avevo bisogno di fermarmi e di occuparmi di me stessa. Per questo ho deciso di prendere in mano la mia vita, diventando membro della Soka Gakkai e ricevendo il Gohonzon.
Grazie allo studio e al Daimoku ho iniziato ad affrontare la malattia e a fare di questa l'occasione per trasformare la mia vita, illuminando la direzione verso cui voglio andare: ho ripreso gli studi, sto per laurearmi, ho iniziato a progettare un percorso di sostegno ai malati attraverso lo yoga e ho deciso di dare un valore concreto alle mie parole attraverso la scrittura, perché ho capito che l'impossibile si può trasformare in possibile.
Nichiren Daishonin afferma che «la malattia stimola lo spirito di ricerca della via», ed è vero: ringrazio la malattia perché, oltre alla sofferenza, ha portato anche tanta gioia e consapevolezza.
Trovare nelle parole di Nichiren e in quelle dei presidenti della Soka Gakkai la figura di un maestro che ti segue oltre lo spazio e il tempo è straordinario e di vitale importanza per il proprio percorso di crescita. Ringrazio quel momento in cui ho deciso di risvegliarmi a me stessa e di iniziare la mia rivoluzione.

 

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