Lettera ai fratelli

di gennaio

spiegazione di Daisaku Ikeda

terza e ultima parte
spiegazione di Daisaku Ikeda

Terza Parte
(Brani scelti, testo integrale: RSND, 1, 437)
Titolo originale: Kyodai sho, GZ, 1079
Scritto il 16 aprile 1275, a 54 anni, a Minobu
Destinato a Munenaka e Munenaga Ikegami

Grande concentrazione e visione profonda è il capolavoro del Gran Maestro T'ien-t'ai e contiene l'essenza di tutti i sacri insegnamenti del Budda (RSND, 1, 445).
[...] La dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita1 rivelata nel quinto volume di Grande concentrazione e visione profonda è particolarmente profonda. Se la propagate, i demoni sorgeranno certamente. Se così non fosse, non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento. In un passo dello stesso volume si legge: «Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire. [...] Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro. Se vi fate influenzare da loro, sarete trascinati nei sentieri del male. Se vi fate spaventare, vi sarà impedito di praticare il corretto insegnamento». Questa spiegazione non si applica solo a Nichiren, ma è anche una guida per i suoi discepoli. Imparatela rispettosamente e trasmettetela come verità di fede alle generazioni future.
I tre ostacoli in questo passo sono: l'ostacolo delle illusioni e dei desideri, l'ostacolo del karma e l'ostacolo della retribuzione. L'ostacolo delle illusioni e dei desideri corrisponde agli impedimenti nella pratica personale che sorgono da avidità, collera, stupidità e da cose di questo genere; l'ostacolo del karma sono gli impedimenti rappresentati dalla moglie o dai figli, e l'ostacolo della retribuzione sono gli impedimenti causati dal proprio sovrano o dai genitori. Dei quattro demoni, le funzioni del re demone del sesto cielo sono di quest'ultimo tipo.
Oggi in Giappone molti pretendono di conoscere a fondo Grande concentrazione e visione profonda, ma c'è qualcuno che ha veramente incontrato i tre ostacoli e i quattro demoni? L'affermazione «Se vi fate influenzare da loro, sarete trascinati nei sentieri del male» non indica semplicemente i tre cattivi sentieri, ma anche i mondi degli esseri umani e celesti, e in generale tutti i nove mondi. Perciò, tranne il Sutra del Loto, tutti i sutra, della Ghirlanda di fiori, Agama, Corretti ed equi, della Saggezza e anche il Sutra del Nirvana e il Sutra di Mahavairochana, conducono nei sentieri del male. Inoltre, a eccezione della scuola Tendai, gli adepti delle altre sette scuole2 sono in realtà guardiani dell'inferno che spingono gli altri verso i cattivi sentieri. Persino nella scuola Tendai ci sono alcuni che professano fede nel Sutra del Loto, ma in realtà conducono verso gli insegnamenti precedenti a esso; anch'essi sono guardiani dell'inferno che fanno cadere le persone nei cattivi sentieri.
Ora voi due fratelli siete come l'eremita e l'uomo di grande integrità: se uno dei due manca, entrambi non riuscirete a conseguire la Buddità (RSND, 1, 446).
[...] Voi due mogli non dovreste risentirvi se i vostri mariti dovessero maltrattarvi a causa della vostra fede in questo insegnamento. Se entrambe vi unite per incoraggiare la loro fede, seguirete il sentiero della figlia del re drago e sarete il modello delle donne che ottengono l'Illuminazione nella malvagia ultima epoca. Se agirete in questo modo qualunque cosa accada, io, Nichiren, dirò ai due santi e ai due re celesti,3 alle dieci fanciulle demoni e ai Budda Shakyamuni e Molti Tesori di farvi diventare Budda in ogni futura esistenza. Il Sutra delle sei paramita dice che si deve diventare maestri della propria mente e non lasciare che la mente sia la propria maestra.4
Qualunque difficoltà possa sorgere, considerala passeggera come un sogno e pensa solo al Sutra del Loto. All'inizio era molto difficile credere all'insegnamento di Nichiren, ma ora che le sue profezie si sono avverate, quelli che mi calunniarono senza motivo hanno dovuto pentirsi. Anche se altri uomini e donne in futuro diventeranno miei discepoli, non vi sostituiranno nel mio cuore.
[...] Questa lettera è stata scritta in particolare per Hyoe no Sakan, ma deve essere letta anche a sua moglie e alla moglie di Tayu no Sakan (RSND,1, 447).


Note

1) La dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita fu sviluppata da T'ien-t'ai sulla base del Sutra del Loto. Afferma che in un singolo istante di vita sono contenuti tutti i fenomeni e che un singolo istante di vita permea i tremila regni dell'esistenza, cioè l'intero mondo fenomenico. In Lettera ai fratelli il Daishonin scrive: «Il Gran Maestro T'ien-t'ai Chih-che non solo chiarì gli insegnamenti buddisti, ma estrasse, dal deposito dei cinque caratteri di Myoho-renge-kyo, il gioiello che esaudisce i desideri del singolo istante di vita che comprende tremila regni e lo donò alla gente dei tre paesi [India, Cina e Giappone]» (RSND, 1, 445). E nella Raccolta degli insegnamenti orali afferma che il principio dei tremila regni in un singolo istante di vita non è altro che Nam-myoho-renge-kyo.
2) Altre sette scuole: le tre scuole hinayana del Tesoro dell'Abhidharma, dell'Affermazione della verità e dei Precetti, e le quattro scuole mahayana delle Caratteristiche dei dharma, dei Tre trattati, della Ghirlanda di fiori e della Vera parola.
3) Due santi e due re celesti: rispettivamente i bodhisattva Re della Medicina e Donatore Coraggioso, e i due re celesti Vaishravana e Sostenitore del Paese.
4) Un passo simile appare anche nel Sutra del Nirvana: «Possa io essere il maestro della mia mente e non lasciare che essa diventi la mia maestra» (WND, 2, 5). "Mente" corrisponde al giapponese kokoro che significa cuore-mente.

SPIEGAZIONE

LA VITTORIA DEL DISCEPOLO È IL PIÙ GRANDE DESIDERIO E LA PIÙ GRANDE GIOIA DEL MAESTRO

Il fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944), una volta disse: «Vogliamo che nelle nostre vite risieda il Budda che ci conduce alla felicità o vogliamo che esse siano la dimora dei demoni che ci portano all'infelicità? Dobbiamo scegliere una di queste due alternative. Scacciare e sconfiggere le funzioni demoniache porta alla felicità e a kosen-rufu».
Makiguchi nacque il 6 giugno 1871. Con i suoi coraggiosi sforzi per promuovere il Buddismo del Daishonin ci ha insegnato che il cammino di fede per conseguire la Buddità in questa esistenza e realizzare kosen-rufu implica una battaglia incessante contro le funzioni demoniache.
Un giovane insegnante, membro della Soka Gakkai, che nel 1938 riceveva quasi ogni mese una lettera di incoraggiamento e guida da parte di Makiguchi, ha ricordato molti anni più tardi: «Quasi in una lettera su tre, Makiguchi citava le parole [di T'ien-t'ai che appaiono in questo Gosho]: "Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire"».1 E non fu l'unico al quale Makiguchi cercò di inculcare questo concetto. Egli faceva notare costantemente ai membri l'importanza di praticare con la decisione di combattere e vincere i tre ostacoli e i quattro demoni, perché una fede simile è l'essenza stessa del Buddismo di Nichiren Daishonin. I membri della Soka Gakkai hanno fatto propria l'eredità dell'eroica battaglia di Makiguchi contro le funzioni demoniache, continuando a praticare il corretto insegnamento del Buddismo esattamente come insegna il Daishonin.
Il devoto discepolo di Makiguchi, il secondo presidente Josei Toda, guidò la Soka Gakkai con la stessa incrollabile dedizione a combattere le funzioni demoniache e a parlare apertamente per la difesa della giustizia. [Durante la seconda guerra mondiale sia Makiguchi che Toda furono incarcerati dalle autorità militari giapponesi per aver rifiutato ogni compromesso riguardo alle loro convinzioni e Makiguchi morì in prigione il 18 novembre 1944, n.d.r.]. Dopo la sua scarcerazione (nel luglio 1945) Toda fece voto di trionfare sulle forze oppressive dell'autorità, responsabili della morte del suo mentore, e insorse come un indomito campione della Legge mistica per tenere alto, da solo, il vessillo di kosen-rufu.
Come discepolo di Toda, ho fatto a mia volta il massimo per sostenerlo e assisterlo. Superando la tempesta di ostacoli che affrontammo in quanto maestro e discepolo, Toda alla fine fu nominato secondo presidente della Soka Gakkai (nel maggio 1951) e diede inizio a una rivoluzione religiosa senza precedenti, una lotta per liberare il mondo dall'infelicità e dalla sfortuna, dissolvendo l'oscurità fondamentale, o ignoranza, inerente alla vita delle persone - che è la causa ultima di tutti i mali - e liberando così la gente dalle sofferenze che derivano dalla povertà, dall'odio, dalla violenza e da altre circostanze negative. Costruì un baluardo per la realizzazione del principio del Daishonin di "adottare l'insegnamento corretto per la pace del paese",2 facendo emergere un magnifico esercito di Bodhisattva della Terra sotto forma di settecentocinquantamila famiglie aderenti alla Soka Gakkai, pronte ad affrontare con coraggio le funzioni demoniache e a sconfiggere i tre potenti nemici del Buddismo.
Inoltre, come si può vedere dalla sua Dichiarazione per l'abolizione degli armamenti nucleari del 1957,3 Toda ingaggiò una lotta senza quartiere, che durò per tutta la sua vita, contro gli impulsi malvagi e distruttivi che risiedono nel cuore umano. E, nelle sue ultime istruzioni ai discepoli prima di morire, li esortò a combattere la corruzione e l'offesa alla Legge all'interno del clero della Nichiren Shoshu e a non smettere mai di lottare contro le funzioni demoniache che cercano di distruggere il mondo interiore dello spirito umano.
Combattere le funzioni demoniache è il nucleo essenziale delle indicazioni che i tre presidenti della Soka Gakkai hanno dato durante tutte le loro battaglie per kosen-rufu, in esatto accordo con gli insegnamenti del Daishonin. Se questo spirito di sfidare le funzioni demoniache sarà mantenuto ora e nel futuro, kosen-rufu si realizzerà sicuramente e Lettera ai fratelli ci spiega come farlo. In questa lezione discuteremo la battaglia contro i tre ostacoli e i quattro demoni, l'importanza dell'unità di intenti e di una fede basata sulla missione condivisa di maestro e discepolo.

«Grande concentrazione e visione profonda [...] future».

UNA GUIDA PER I DISCEPOLI E UNA VERITÀ DI FEDE PER LE GENERAZIONI FUTURE

In quest'ultima parte di Lettera ai fratelli il Daishonin cita il passo, tratto da Grande concentrazione e visione profonda di T'ien-t'ai, in cui si spiega perché appaiono i tre ostacoli e i quattro demoni. Egli lo usa per ribadire ai fratelli Ikegami, assillati dalle difficoltà, che non dovevano in nessun modo venire sconfitti da tali funzioni negative. Nel corso della lettera aveva già spiegato le difficoltà che colpiscono i praticanti del Sutra del Loto - dettagliatamente e da varie angolature - e adesso riconferma che la fede nella Legge mistica è fondamentalmente una battaglia senza fine contro i tre ostacoli e i quattro demoni.
In particolare il Daishonin rivolge la sua attenzione al quinto volume di Grande concentrazione e visione profonda di T'ien-t'ai e spiega che la sua profonda dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita rivela il cuore degli insegnamenti del Budda. Questa dottrina espone l'essenza dell'insegnamento del Sutra del Loto che riguarda l'Illuminazione universale come guida nella pratica dell'"osservazione della mente"4 per realizzare la propria trasformazione interiore o Illuminazione.
All'inizio del capitolo Pratica corretta, nel quinto volume di Grande concentrazione e visione profonda, mentre si prepara a rivelare questa suprema dottrina T'ien-t'ai per prima cosa ammonisce i praticanti del Sutra del Loto a non abbandonare la propria pratica per paura dei tre ostacoli e i quattro demoni. Il Daishonin fa vivamente notare questo e spiega: «Se la propagate, i demoni sorgeranno certamente. Se così non fosse, non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento». In altre parole, gli ostacoli e le funzioni demoniache sorgono per attaccare coloro che praticano l'insegnamento corretto. Qui il Daishonin insegna un punto importante per vincere nella pratica buddista; perché solo riconoscendo questa verità ed essendo pronti a combattere e vincere coraggiosamente questi ostacoli quando si presentano, sarà possibile realizzare la nostra trasformazione interiore.
Il passo di Grande concentrazione e visione profonda citato dal Daishonin inizia con le parole: «Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza» e si riferisce a uno stadio nel quale i praticanti hanno approfondito la comprensione del Sutra del Loto e di conseguenza hanno consolidato la propria pratica. I tre ostacoli e i quattro demoni attaccano proprio per via degli sforzi sinceri dei praticanti di trasformare la loro vita al livello più fondamentale. Nel nostro contesto attuale, significa che questi ostacoli appariranno quando ci sforziamo con tutto il cuore nelle due vie della pratica e dello studio, facendo progressi nella nostra vita e i nei nostri sforzi per kosen-rufu. Il Daishonin ci assicura che i tre ostacoli e i quattro demoni sorgono quando siamo vicini a conseguire la Buddità.
Poi, il passo afferma che «i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire». Queste funzioni negative cercano di cogliere i praticanti del Sutra del Loto quando abbassano la guardia e, attraverso vari mezzi insidiosi, provano a intimidirli, tentarli, scoraggiarli, sfinirli o indurli a cullarsi nell'autocompiacimento.
T'ien-t'ai individua due ingredienti fondamentali del tipo di fede che occorre per fronteggiare a testa alta i tre ostacoli e i quattro demoni: "non farsi influenzare" e "non farsi spaventare". Chi si lascia influenzare dalle funzioni demoniache sarà trascinato nei cattivi sentieri dell'esistenza, mentre a chi si fa intimidire sarà impedito di praticare l'insegnamento corretto. In breve, saggezza e coraggio sono le basi per vincere questa battaglia: la saggezza di riconoscere le funzioni demoniache per quello che sono e di non farsi sviare, e il coraggio di affrontarle senza paura. La pratica della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo è la fonte della saggezza e del coraggio che occorrono per sconfiggere queste forze negative. Perché il potere di Nam-myoho-renge-kyo, la Legge mistica, può trasformare istantaneamente l'oscurità innata, o ignoranza, nella natura fondamentale dell'Illuminazione,5 permettendoci di ottenere una condizione vitale nella quale possiamo considerare le difficoltà che incontriamo nel nostro cammino di fede come una condizione di pace e benessere.6
In un altro scritto il Daishonin cita lo stesso passo di Grande concentrazione e visione profonda che riguarda l'apparizione dei tre ostacoli e dei quattro demoni, ma aggiunge anche: «Sarà solamente come un cinghiale che si sfrega contro una montagna d'oro,7 come i vari fiumi che si riversano nel grande mare, come i ceppi che ravvivano il fuoco e come il vento che gonfia il corpo dell'insetto kalakula»8 (Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND, 1, 684). Combattere le funzioni demoniache "lucida" la nostra fede. È come una montagna dorata che brilla maggiormente, come l'oceano che diventa ancor più colmo, come un fuoco che arde più alto e come il kalakula che diventa più grosso. Una forte fede nel Sutra del Loto può far emergere il meraviglioso beneficio della Legge mistica di "cambiare il veleno in medicina",9 trasformando così la sfortuna in fortuna.
Altrove il Daishonin dice: «Il devoto del Sutra del Loto è come il fuoco e il kalakula, mentre le sue persecuzioni sono come i ceppi e il vento» (La difficoltà di mantenere la fede, RSND, 1, 418) e «Quanto più grandi saranno le difficoltà che incontrerà, tanto più grande la gioia che egli proverà grazie alla sua forte fede» (Una nave per attraversare il mare della sofferenza, RSND, 1, 29). I grandi ostacoli rafforzano la vita di chi pratica sinceramente il Sutra del Loto, che affrontando con coraggio tali sfide può far risplendere ancor di più la propria Buddità.
In Lettera ai fratelli il Daishonin insegna ai fratelli Ikegami il principio che "gli ostacoli conducono all'Illuminazione" e li esorta a essere pronti a combattere fino alla fine.
È una grande fortuna, per i discepoli, che lo stesso Daishonin abbia dato l'esempio in prima persona combattendo e vincendo completamente le funzioni demoniache. Egli è davvero l'emblema della via della pratica buddista. Il Daishonin chiede ai fratelli Ikegami di seguire la sua guida e di percorrere la sua stessa strada vittoriosa e quindi, riferendosi al passo di Grande concentrazione e visione profonda sui tre ostacoli e i quattro demoni, afferma: «Questa spiegazione non si applica solo a Nichiren, ma è anche una guida per i suoi discepoli». Fiducioso che la pratica buddista coraggiosa e la vittoria finale dei fratelli Ikegami sarebbe diventata un modello eterno per i praticanti del futuro, aggiunge: «Imparatela rispettosamente e trasmettetela come verità di fede alle generazioni future».
Facciamo nostro e trasmettiamo questo spirito di combattere le funzioni demoniache insegnato da Makiguchi e Toda, ponendo così le cause nel presente per un continuo sviluppo della Soka Gakkai fino all'eterno futuro.

«I tre ostacoli in questo passo [...] i tre ostacoli e i quattro demoni?».

FEDE AUTENTICA SIGNIFICA COMBATTERE LE FUNZIONI DEMONIACHE

Poi il Daishonin descrive ai fratelli Ikegami alcune delle forme specifiche nelle quali si manifestano i tre ostacoli e i quattro demoni. E allude anche al fatto che lui e i suoi seguaci, impegnati nella battaglia contro le funzioni demoniache, sono gli unici che in quel periodo stanno davvero praticando l'insegnamento corretto.
Dapprima esamina i "tre ostacoli", che hanno la funzione di impedire la pratica buddista e vanificare le buone cause che una persona ha accumulato nella propria vita. La lista degli ostacoli varia notevolmente a seconda dei sutra o dei trattati. Il Sutra del Nirvana e varie altre scritture parlano di tre tipi di ostacoli: l'ostacolo delle illusioni e dei desideri, quello del karma e quello della retribuzione.
1) L'ostacolo delle illusioni e dei desideri è costituito dagli impedimenti alla pratica che sorgono dai tre veleni di avidità, collera e stupidità e cose di questo genere presenti nella propria vita. Le illusioni e i desideri possono prosciugare la forza vitale delle persone, renderle irragionevoli e persino privarle dell'energia necessaria a migliorare la propria vita.
2) L'ostacolo del karma è costituito dagli impedimenti che derivano dal karma negativo impresso nella propria vita, che svolgono la funzione di ostacolare la pratica buddista. Si presenta, per esempio, quando si devia dal retto sentiero della pratica buddista a causa delle proprie azioni sbagliate o malvagie.
3) L'ostacolo della retribuzione è costituito dagli ostacoli che derivano dagli effetti negativi di gravi colpe commesse nelle esistenze passate. Un esempio tipico di una simile retribuzione è il nascere in un'epoca malvagia o in un ambiente che è ostile, o comunque non di sostegno, alla propria pratica buddista.
In Lettera ai fratelli il Daishonin enumera esempi concreti di questi tre ostacoli in un contesto che riguarda da vicino i fratelli Ikegami. Così egli spiega che l'ostacolo del karma corrisponde agli "impedimenti causati dalla moglie o dai figli", mentre l'ostacolo della retribuzione corrisponde a quelli causati "dal sovrano e dai genitori". Desidero specificare chiaramente che le persone che ostacolano la pratica buddista di qualcuno - per esempio il coniuge, i figli, il sovrano o i genitori - sono solo, come spiega il Daishonin, "cattivi amici", o influenze negative, quindi non intrinsecamente malvagie. In fin dei conti dipende interamente dai singoli praticanti rimanere saldi o abbandonare la fede di fronte all'opposizione degli altri. Quando vinciamo su noi stessi possiamo considerare chiunque un "buon amico" o un'influenza positiva per la nostra vita. Per essere ancora più precisi, grazie a un cambiamento nelle profondità della nostra vita siamo in grado di cambiare anche la vita degli altri, ovvero di esercitare un'influenza positiva su di loro.
Poi il Daishonin analizza i quattro demoni. Il termine "demone" o "funzione demoniaca" nel Buddismo deriva dalla parola sanscrita mara, tradotta in cinese con "assassino", "ladro di vita" o "distruttore". Si riferisce alle funzioni negative che esistono nel cuore dell'individuo e cercano di distruggerne lo spirito e persino di privarlo della vita.
Come nel caso degli ostacoli, vengono descritti diversi tipi di demoni nei vari sutra o trattati. La descrizione dei quattro demoni - quello delle illusioni e dei desideri, quello delle cinque componenti, quello della morte e quello del re demone (del sesto cielo) - è contenuta nell'opera di Nagarjuna Trattato sulla grande perfezione della saggezza.
1) Il demone delle illusioni e dei desideri è costituito dagli impulsi illusori che arrecano alle persone sofferenza e confusione spirituale, privandole della saggezza.
2) Il demone delle cinque componenti, che comprende quello della malattia, è costituito dagli squilibri delle cinque componenti (cioè di mente e corpo) che producono sofferenza e angoscia e alla fine conducono alla distruzione della fede di una persona.
3) Il demone della morte è costituito dalla morte di un praticante, un evento che a sua volta fa sì che altri praticanti nutrano dubbi riguardo alla propria fede.
4) L'impedimento rappresentato dal re demone (del sesto cielo) significa che la fede dei praticanti viene distrutta dall'opera di quello che viene chiamato anche "il demone celeste che gode liberamente delle creazioni illusorie degli altri".
In questo Gosho il Daishonin dei quattro demoni cita solo quest'ultimo, probabilmente perché vuole concentrarsi sul genere di impedimento che i fratelli Ikegami stavano incontrando.
Finora in questa lettera il Daishonin ha ripetutamente sottolineato la necessità di una fede risoluta per affrontare l'opera insidiosa del re demone. In quest'ultima parte conclude che solo lui e i suoi discepoli possono attirarsi gli attacchi dei tre ostacoli e i quattro demoni e trionfare su di essi, come è implicito nella domanda retorica: «Ma c'è qualcuno che ha veramente incontrato i tre ostacoli e i quattro demoni?». E fa osservare che «molti pretendono di conoscere a fondo Grande concentrazione e visione profonda [in cui T'ien-t'ai insegna l'omonima pratica per ottenere l'Illuminazione]» ma, egli chiede, c'è qualcuno che adesso è attaccato dai tre ostacoli e i quattro demoni? La risposta è evidente: nessuno, a parte il Daishonin e i suoi seguaci.
Attraverso il nostro impegno costante per kosen-rufu come membri della Soka Gakkai uniti dalla missione condivisa di maestro e discepolo, noi abbiamo portato avanti questo nobile spirito combattivo del Daishonin; di conseguenza, nell'epoca presente, abbiamo dimostrato che solo noi abbiamo incontrato concretamente i tre ostacoli e i quattro demoni.
Nel novembre 1942, all'apice della seconda guerra mondiale, la Soka Kyoiku Gakkai (Società educativa per la creazione di valore, antesignana della Soka Gakkai) tenne la sua quinta riunione generale. In quell'occasione Tsunesaburo Makiguchi, riferendosi a questo stesso passo di Lettera ai fratelli disse: «Chi fra i credenti tradizionali della Nichiren Shoshu [cioè il clero] è stato assalito dai tre ostacoli e dai quattro demoni? [...] Quelli che pretendono di guidare gli altri ma non fanno emergere gli ostacoli non sono forse "guardiani dell'inferno che fanno cadere le persone nei cattivi sentieri" (RSND, 1, 446)? Subire gli attacchi delle funzioni demoniache è ciò che distingue i "praticanti" dai meri "credenti". [...] Le persone che vivono accontentandosi di un "bene minore", che praticano la fede solo per il proprio beneficio, di certo non incontrano ostacoli, ma coloro che basano la propria vita sulla creazione di un "bene maggiore", dedicandosi alla pratica altruistica del bodhisattva saranno sicuramente assaliti dalle funzioni demoniache. [...] Proprio come i fiori di loto, che sbocciano incontaminati dall'acqua limacciosa in cui crescono, noi [membri della Soka Gakkai] ci lanciamo con coraggio in mezzo alle forze ostili al corretto insegnamento - cioè persone di "piccolo o medio bene" che offendono la Legge - e cerchiamo con decisione di correggere il loro grave errore e le loro azioni sbagliate.
Perciò è naturale che i tre ostacoli e i quattro demoni si abbattano inferociti su di noi. Anzi, la loro apparizione è proprio ciò che ci fa guadagnare il nome di "praticanti"».10
Non dobbiamo essere credenti pusillanimi che desiderano solo benefici minori per se stessi e che sono troppo paurosi per combattere le funzioni demoniache.
Gli autentici praticanti sono coloro che si dedicano con tutto il cuore a combattere i tre ostacoli e i quattro demoni perseguendo il grande beneficio del conseguimento della Buddità in questa vita e l'avanzamento di kosen-rufu per la felicità delle persone di tutto il mondo. Tutti i membri della Soka Gakkai sono nobili "praticanti del Sutra del Loto" dei tempi moderni.

«L'affermazione "Se vi fate influenzare da loro" [...] nei cattivi sentieri».

COMBATTERE LE FUNZIONI DEMONIACHE CHE FANNO CADERE LE PERSONE NEI CATTIVI SENTERI

Qui il Daishonin cita nuovamente il passo relativo ai tre ostacoli e i quattro demoni tratto da Grande concentrazione e visione profonda: «Se vi fate influenzare da loro, sarete trascinati nei sentieri del male». I preti delle varie scuole tradizionali di Buddismo dei tempi del Daishonin, propagando gli insegnamenti errati in tutto il paese, agivano come "cattivi amici" o influenze negative che facevano cadere le persone nei cattivi sentieri.
Il Daishonin chiama queste persone "guardiani dell'inferno" che conducono gli altri verso i tre cattivi sentieri e i nove mondi degli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto [i quali tracciano una netta separazione fra i nove mondi e la Buddità].
E prosegue affermando che perfino nella scuola Tendai, che originariamente apprezzava il Sutra del Loto, ci sono individui che, pur professando la fede negli insegnamenti del sutra, in realtà agiscono come "guardiani dell'inferno" che fanno cadere le persone nei cattivi sentieri e le spingono ad abbandonare il Sutra del Loto.
Tra il 1275 e il 1278 (periodo che corrisponde all'era Kenji e ai primi anni successivi al suo trasferimento sul monte Minobu), il Daishonin intensificò le sue critiche nei confronti di Jikaku e Chisho, patriarchi della scuola Tendai che avevano posto la causa fondamentale dell'offesa al Sutra del Loto in tutto il Giappone incorporando le dottrine esoteriche della Vera parola negli insegnamenti originali Tendai. Questi preti, che avrebbero dovuto sostenere il Sutra del Loto, avevano invece corrotto le dottrine della propria scuola diventando così persone che "lo distruggevano" (cfr. RSND, 1, 439).
In un'epoca in cui la gente era profondamente influenzata da questi insegnamenti errati e l'offesa alla Legge pervadeva il paese, il Daishonin affrontò direttamente i preti considerati supremi esempi di saggezza, denunciandoli come la vera fonte del male fondamentale dell'offesa alla Legge.
Poiché si stava impegnando in «una lotta non meno aspra di quella fra il Budda e il re demone» (cfr. Ripagare i debiti di gratitudine, RSND, 1, 639), è inevitabile che i tre ostacoli e i quattro demoni si abbattessero su di lui, decisi a contrastarlo.
I fratelli Ikegami erano fra i discepoli più fedeli al Daishonin, e gli rimasero vicini quando egli dovette fronteggiare queste forze ostili, subendone gli attacchi insieme con lui. In questa lettera il Daishonin li esorta con forza a continuare a combattere al suo fianco per diffondere l'insegnamento corretto.

«Ora voi due fratelli [...] diventare Budda in ogni futura esistenza».

L'UNITÀ È LA CHIAVE PER LA VITTORIA

Il segreto della fede per combattere le funzioni demoniache è condividere la missione del maestro e avere una salda unità di intenti con i propri compagni di fede. Il Daishonin mette in evidenza con semplicità questi punti chiave nei brani conclusivi di Lettera ai fratelli.
Prima di tutto sottolinea l'importanza dell'unità. La cosa fondamentale per i fratelli Ikegami era rimanere uniti; le funzioni demoniache cercano sempre di creare divisioni fra le persone. Se il padre li avesse ripudiati entrambi per la loro scelta religiosa, sarebbe bastato lavorare insieme per chiarire le incomprensioni con lui. Ma ripudiando solo il fratello maggiore il padre sperava di allettare il più giovane con la prospettiva di guadagnarsi il diritto di successione. Era chiaramente una manovra che mirava a dividere i due fratelli e quindi si trattava di una manifestazione delle funzioni del re demone del sesto cielo.
Solo una forza positiva congiunta poteva sconfiggere tali funzioni demoniache. Per questo il Daishonin dice ai fratelli: «Se uno dei due manca, entrambi non riuscirete a conseguire la Buddità». In altre parole, la loro unità rappresenta una fortezza inespugnabile che impedisce l'accesso alle funzioni demoniache.
In più, il Daishonin insegna alle mogli dei due fratelli che anch'esse dovevano mantenere una fede coraggiosa: «Voi due mogli non dovreste risentirvi se i vostri mariti dovessero maltrattarvi a causa della vostra fede in questo insegnamento. Se entrambe vi unite per incoraggiare la loro fede, seguirete il sentiero della figlia del re drago e sarete il modello delle donne che ottengono l'Illuminazione nella malvagia ultima epoca».
Nei momenti cruciali spesso la fede delle donne si rivela decisiva. Dovremmo serbare in cuore queste parole del Daishonin. Per quanto riguarda la realizzazione di una famiglia unita e armoniosa attraverso la fede, non occorre essere impazienti con i membri che non praticano il Buddismo del Daishonin. Una singola persona che abbraccia la fede nella Legge mistica è come un sole splendente che illumina tutti i membri della famiglia e le persone che le sono care; il beneficio della sua pratica buddista si estende a tutti. La cosa più importante è pregare con l'assoluta fiducia che i vostri sforzi nella fede condurranno alla loro felicità.
In questa lettera il Daishonin scrive che «le donne sostengono e così facendo vengono sostenute» (RSND, 1, 446) ed esorta le mogli dei fratelli Ikegami a unirsi per incoraggiare nella fede i loro mariti. Intende dire che, se avessero avuto la saggezza di mantenere una fede salda, sarebbero senz'altro riuscite a sconfiggere gli assalti delle funzioni demoniache e a conseguire la condizione illimitata della Buddità che si sarebbe estesa a tutta la loro famiglia. Dalle lettere del Daishonin ai fratelli Ikegami possiamo immediatamente dedurre che il prudente sostegno che le mogli diedero ai loro mariti seguendo la guida del Daishonin ebbe un ruolo significativo nella finale conversione del padre, Ikegami Yasumitsu, all'insegnamento corretto.

«Il Sutra [...] come un sogno e pensa solo al Sutra del Loto».

UNA VITA VITTORIOSA BASATA SUL PRINCIPIO DEL CUORE È LA COSA PIÙ IMPORTANTE

Come dice il Daishonin: «È il cuore che è importante» (La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 889). Il cuore (o mente) umano può conferire suprema dignità e nobiltà alla vita. Allo stesso tempo può cadere negli abissi della depravazione se soccombe agli impulsi dettati dall'oscurità o ignoranza fondamentale. Trasformare il cuore umano è il fondamento per qualsiasi cambiamento duraturo.
Con una mente, o cuore, incostante o mutevole, non possiamo riuscire a scalare una parete ripida sferzati dai forti venti delle funzioni demoniache. Dobbiamo puntare lo sguardo sulla solida e incrollabile vetta del conseguimento della Buddità e continuare a cercare di padroneggiare la nostra mente. Questo è il significato delle parole «diventare maestri della propria mente e non lasciare che la mente sia la propria maestra».
Diventare maestri della propria mente significa sostanzialmente basarsi sul fondamento incrollabile della Legge. Per questo sono importanti i sutra o gli scritti che contengono gli insegnamenti del Budda che si è risvegliato alla Legge e la diffonde. Per noi, praticanti del Buddismo del Daishonin, essere maestri della nostra mente significa basarci sul Gohonzon e sugli scritti del Daishonin. Inoltre, nel Buddismo è il maestro o mentore che mette in pratica gli insegnamenti ad aiutarci a creare un legame con la Legge. Essere maestri della nostra mente significa vivere con un sincero spirito di ricerca nella fede, basato sulla missione condivisa di maestro e discepolo, e non farsi arrogantemente dominare dall'egoismo o dall'egocentrismo.
Il Daishonin enfatizza l'importanza di vivere con una padronanza di sé basata sulla Legge nel passo seguente: «Qualunque difficoltà possa sorgere, considerala passeggera come un sogno e pensa solo al Sutra del Loto». Rispetto all'eternità qualsiasi evento o fenomeno è passeggero come un sogno. La Legge invece è eterna. Se permettiamo alle funzioni demoniache di sconfiggerci e di allontanarci dalla Legge, lo rimpiangeremo per sempre. In questo passo il Daishonin sta esortando i suoi discepoli a "pensare solo al Sutra del Loto", a concentrarsi soltanto su kosen-rufu e rimanere saldi nella fede mirando alla vittoria eterna.
Nell'epoca attuale noi membri della Soka Gakkai ci siamo dedicati assiduamente a "essere maestri della nostra mente" sulla base di questo spirito di totale dedizione al Sutra del Loto (Nam-myoho-renge-kyo). E il risultato è stata una magnifica prova concreta di vittoria. Adesso, in Giappone e in tutto il mondo, ci sono innumerevoli membri eroici, persone comuni che si sforzano con coraggio nella pratica buddista. Essi sono veri tesori di kosen-rufu e tesori di umanità che, basandosi sulla Legge e facendo proprio lo spirito di non dualità di maestro e discepolo, sono riusciti a trasformare il proprio karma e a stabilire una condizione vitale di felicità incrollabile. Al tempo stesso continuano a impegnarsi senza sosta per contribuire alla prosperità delle loro comunità e alla pace mondiale, vivendo esistenze di immenso significato dedicate alla felicità propria e degli altri. Siamo entrati in un'epoca in cui importanti pensatori, in Giappone e in tutto il mondo, lodano gli sforzi dei nostri nobili membri.

«All'inizio era molto difficile credere [...] moglie di Tayu no Sakan».

UNA FEDE BASATA SULLA MISSIONE COMUNE DI MAESTRO E DISCEPOLO

Alla fine di questo scritto il Daishonin ribadisce l'importanza che i suoi seguaci si impegnino con il suo stesso spirito e la sua stessa dedizione.
I meccanismi del cuore umano sono di una varietà infinita. Vedendo avverarsi le predizioni del Daishonin ci fu chi provò rimorso e ritirò le critiche che aveva indirizzato in precedenza a lui e ai suoi discepoli. Ma ci furono anche molti che, pur essendosi convertiti agli insegnamenti del Daishonin, furono indotti ad abbandonare la fede dalla paura di essere perseguitati. Alcuni di loro finirono per diventare avversari ancora più violenti e accaniti di quelli che gli erano stati ostili fin dall'inizio.11 Debolezza, codardia, tradimento: il cuore umano può essere davvero spaventoso. Senza dubbio fu per questo che il Daishonin scrisse ai fratelli Ikegami e alle loro mogli, che rimasero fedeli al sentiero di maestro e discepolo: «Anche se altri uomini e donne in futuro diventeranno miei discepoli, non vi sostituiranno nel mio cuore». Questi seguaci che perseverano nel grande cammino di kosen-rufu senza farsi intimorire dall'infuriare delle tempeste e senza farsi turbare da quelli che hanno abbandonato la fede sono veri discepoli, dice il Daishonin, e dedica loro parole di immensa lode. Il legame fra maestro e discepolo è uno dei supremi tesori della vita.
Una volta Toda disse: «Librandoci sereni nei cieli del conseguimento della Buddità in questa vita, dobbiamo buttarci a capofitto contro gli aspri venti dell'avversità. Una fede che non si fa vincere da nessuna difficoltà è ciò che ci permette di costruire un palazzo di felicità eterna nella nostra vita. Non c'è ostacolo che non si possa superare con la fede».
La sua maestosa convinzione è l'emblema dello spirito della Gakkai, lo spirito di shakubuku di refutare l'errore e spiegare chiaramente ciò che è giusto, lo spirito di combattere le funzioni demoniache.
La fede ha la massima importanza. In un'altra lettera il Daishonin dice ai fratelli Ikegami: «I tre ostacoli e i quattro demoni invariabilmente appariranno: il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà» (I tre ostacoli e i quattro demoni, RSND, 1, 568).
Quando la nostra fede è quella del "saggio che si rallegra", i forti venti dei tre ostacoli e i quattro demoni non faranno che dissolvere le nuvole del karma negativo sospese su di noi e un arcobaleno di grande gioia apparirà senz'altro nel limpido cielo azzurro del nostro cuore.
Affrontiamo coraggiosamente ogni ostacolo con la fiducia che il sole della verità, della felicità e della vittoria splenderà luminoso.
Nel mondo del Buddismo il desiderio e la gioia più grandi per il maestro sono la vittoria dei discepoli sui tre ostacoli e i quattro demoni.

(tradotto da Marialuisa Cellerino)


Note

1) Makiguchi Tsunesaburo, a c. di Fusahiro Misaka, Seikyo Shimbunsha, Tokyo, 1973, p. 456.
2) Nel capitolo Risonanza della Nuova Rivoluzione umana (volume 21°), il presidente Ikeda scrive: «"Adottare l'insegnamento corretto" significa ispirare le altre persone ad abbracciare gli ideali dell'umanesimo buddista, rappresentati dai principi della rivoluzione umana e del rispetto per la sacralità della vita. E lo sforzo per far sì che questo accada è kosen-rufu, il cui obiettivo ultimo è la "pace nel paese", cioè la realizzazione di una società prospera e pacifica».
3) L'8 settembre 1957 a Yokohama, durante un discorso alla Divisione giovani della Soka Gakkai, Toda pronunciò una dichiarazione per la messa al bando degli esperimenti e dell'uso degli armamenti nucleari. Tale dichiarazione è diventata il punto di partenza delle attività per la pace della Soka Gakkai.
4) Osservazione della mente: la percezione o il risveglio alla realtà fondamentale inerente alla propria vita e il metodo di pratica per realizzare questo.
5) Natura fondamentale dell'Illuminazione o natura del Dharma. L'immutabile natura inerente a tutte le cose e i fenomeni. È identificata con la Legge fondamentale stessa, l'essenza dell'Illuminazione del Budda.
6) Cfr. La raccolta degli insegnamenti orali, Buddismo e società, n. 116, p. 58.
7) Il cinghiale che si sfrega contro una montagna d'oro facendola brillare maggiormente è descritto da Nagarjuna nel Trattato sulla grande perfezione della saggezza.
8) Il kalakula è un insetto immaginario che si gonfia rapidamente con un forte vento, descritto da Nagarjuna nel Trattato sulla grande perfezione della saggezza.
9) Cambiare il veleno in medicina: il principio secondo il quale le illusioni e i desideri possono essere trasformati in benefici e Illuminazione in virtù del potere della Legge. Questa frase compare nel Trattato sulla grande perfezione della saggezza di Nagarjuna in cui si parla di «un grande medico che può cambiare il veleno in medicina». Nagarjuna paragona il Sutra del Loto a un "grande medico" perché apre la possibilità di conseguire la Buddità alle persone dei due veicoli (ascoltatori della voce e risvegliati all'origine dipendente), che negli altri insegnamenti ne erano esclusi perché i loro semi della Buddità erano irrimediabilmente bruciati. Il Gran Maestro T'ien-t'ai, nel Significato profondo del Sutra del Loto, dice: «Che le persone dei due veicoli ricevessero in questo sutra [del Loto] la profezia della loro Illuminazione significa che si può cambiare il veleno in medicina». Questa frase è spesso citata per spiegare che qualsiasi problema, o sofferenza, può essere infine trasformato in felicità e realizzazione ancor maggiori.
10) Makiguchi Tsunesaburo Zenshu (Opere complete di Tsunesaburo Makiguchi), Seikyo Shimbunsha, 1987, Tokyo, vol. 10, pp. 152-53.
11) In Lettera ai fratelli si legge: «Tra coloro che hanno creduto per primi, molti hanno poi abbandonato la fede temendo di essere rifiutati dalla società. Tra queste persone ci sono alcuni che mi criticano più accanitamente di quelli che mi calunniarono fin dal principio» (RSND, 1, 447).

 

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