La scelta del tempo/2

di gennaio

spiegazione di Daisaku Ikeda
seconda parte

Seconda parte
(brani scelti, testo integrale RSND, 1, 479)
Titolo originale: Senji Sho, GZ, 256
Scritto nel 1275, a 54 anni, da Minobu
Destinato a Yui Nishiyama

Ora sono trascorsi più di duecento anni da quando siamo entrati nell'Ultimo giorno della Legge, l'epoca nella quale, come dice il Sutra della grande raccolta, il Budda predisse: «Dispute e conflitti sorgeranno tra coloro che seguono i miei insegnamenti e la pura Legge sarà oscurata e perduta». Se queste parole del Budda sono vere, è l'epoca in cui tutta la terra di Jambudvipa sarà sicuramente coinvolta in dispute e conflitti (RSND, 1, 490).
[...] Le parole del Budda su dispute e conflitti non sono state smentite. Sono come le maree del grande mare che si verificano sempre puntualmente.
Riflettendo su ciò, può esserci qualche dubbio che, dopo il periodo in cui «la pura Legge sarà oscurata e perduta» predetto nel Sutra della grande raccolta, la grande pura Legge del Sutra del Loto si diffonderà ampiamente nel Giappone e in tutti gli altri paesi di Jambudvipa?
[...] [Nel Sutra del Loto, il Budda Molti Tesori e i Budda delle dieci direzioni confermarono la verità dell'insegnamento di Shakyamuni]. Anche il Budda Shakyamuni estese la sua lingua incapace di falsità, fino a toccare il cielo più alto del mondo della forma, e disse che nell'ultimo periodo di cinquecento anni [dopo la sua morte], quando l'intero corpo della dottrina buddista starà per scomparire, il Bodhisattva Pratiche Superiori si presenterà con i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo, la buona medicina per gli afflitti dalla lebbra bianca, cioè le persone di incorreggibile miscredenza e coloro che offendono la Legge. Ed egli ordinò a Brahma e Shakra, agli dèi del sole e della luna, ai quattro re celesti e alle divinità drago [di proteggere quel bodhisattva]. Possono essere false queste auree parole? Anche se la terra dovesse capovolgersi, le alte montagne franare al suolo, l'estate non seguire alla primavera, il sole ritornare all'est o la luna cadere sulla terra, questa predizione si avvererà sicuramente!
[...] La persona che diffonde l'insegnamento del Sutra del Loto è il padre e la madre di tutti gli esseri viventi del Giappone. Il Gran Maestro Chang-an dice: «Chi la libera dal male sta agendo come un genitore».1 Perciò io, Nichiren, sono il padre e la madre dell'attuale imperatore del Giappone, il maestro e il sovrano dei credenti nembutsu, dei seguaci zen e dei preti della Vera parola (RSND, 1, 491).


Note

1) Annotazioni sul Sutra del Nirvana.

SPIEGAZIONE

L'EPOCA DEL BUDDISMO DELLA GENTE, UN'EPOCA DI TRIONFO UMANO

Il mio maestro Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai, disse: «Il tempo è più che maturo. Sono passati sette secoli da quando il Daishonin enunciò il suo insegnamento. E in questi settecento anni non c'è mai stata un'organizzazione come la Soka Gakkai. Spero che ne siate molto orgogliosi».1 Con questo potente ruggito di leone sottolineò la natura straordinaria della nostra organizzazione, sorta in tempi moderni per adempiere l'importantissima missione di realizzare il mandato del Budda, cioè l'ampia propagazione della Legge mistica.
Grande leader e grande maestro nella propagazione, Toda guidò il processo di sviluppo del nostro movimento mosso dalla profonda determinazione di liberare il mondo dall'infelicità. Sulla base di tale spinta superò varie persecuzioni durante la guerra, e nel dopoguerra affrontò e vinse dolorose battaglie per ricostruire l'organizzazione.
"Se le parole del Budda sono vere, kosen-rufu si realizzerà sicuramente. È giunto il tempo di propagare la Legge mistica! La felicità dell'umanità dipende dagli sforzi che compiamo adesso per tale scopo". Questa era la sua convinzione incrollabile.

Aprire il sentiero di kosen-rufu mondiale

Toda diceva spesso: «Non dobbiamo perdere questa occasione!». Decise coraggiosamente che il tempo di kosen-rufu era giunto e si dedicò a gettarne le basi in Giappone affidando a me, il suo leale discepolo, la grande missione di tradurre in realtà il sogno del Daishonin: la trasmissione verso ovest del Buddismo,2 cioè la realizzazione di kosen-rufu in tutto il mondo.
«Daisaku, io costruirò una base solida per kosen-rufu in Giappone. Tu devi aprire la strada a kosen-rufu in tutto il mondo. Conto su di te!». Mai, nemmeno per un momento, questo solenne desiderio del mio maestro ha lasciato la mia mente perché per me, come suo erede spirituale, kosen-rufu mondiale rappresenta il voto condiviso dal maestro e dal discepolo, il prezioso obiettivo della nostra lotta comune.
Sono trascorsi cinquant'anni da quando feci il primo passo per la realizzazione di kosen-rufu a livello globale, e adesso la SGI ha fondamenta solide. Il 2010 segna anche il trentacinquesimo anniversario della sua fondazione e ovunque, nella nostra organizzazione, vi sono robuste schiere di giovani. Il flusso di kosen-rufu nel mondo è ormai cresciuto fino a diventare una corrente inarrestabile.
Sono incalcolabili la fortuna e il beneficio di cui godiamo per il fatto di vivere in un'epoca così fausta ai fini della realizzazione di kosen-rufu nel mondo e di partecipare alla creazione di una nuova era. Come dice il Daishonin nel suo trattato La scelta del tempo, il sentiero per conseguire la Buddità in questa epoca impura dell'Ultimo giorno si trova unicamente negli sforzi per la creazione di un potente flusso di kosen-rufu in grado di contrastare il male.3

«Ora sono trascorsi più di duecento anni da quando siamo entrati nell'Ultimo giorno della Legge, l'epoca nella quale, come dice il Sutra della grande raccolta, il Budda predisse: "Dispute e conflitti sorgeranno tra coloro che seguono i miei insegnamenti e la pura Legge sarà oscurata e perduta". Se queste parole del Budda sono vere, è l'epoca in cui tutta la terra di Jambudvipa sarà sicuramente coinvolta in dispute e conflitti. [...] Le parole del Budda su dispute e conflitti non sono state smentite. Sono come le maree del grande mare che si verificano sempre puntualmente. Riflettendo su ciò, può esserci qualche dubbio che, dopo il periodo in cui "la pura Legge sarà oscurata e perduta" predetto nel Sutra della grande raccolta, la grande pura Legge del Sutra del Loto si diffonderà ampiamente nel Giappone e in tutti gli altri paesi di Jambudvipa?».

Riconoscere il particolare significato dell'Ultimo giorno della Legge

Un punto cruciale nel Buddismo del Daishonin è come considerare l'Ultimo giorno della Legge, che insieme al Primo e al Medio giorno costituisce uno dei tre periodi in cui è diviso il tempo successivo alla morte del Budda. Si tratta di un'epoca in cui il Buddismo è in declino e corre il rischio di estinguersi.
Il Primo, il Medio e l'Ultimo giorno della Legge sono descritti in molti sutra, ma probabilmente le loro caratteristiche si comprendono meglio alla luce dei tre elementi dell'insegnamento, della pratica e della prova, vale a dire l'insegnamento del Budda, la pratica di tale insegnamento e la prova concreta o beneficio che ne deriva.
Nel Primo giorno della Legge erano validi sia l'insegnamento, sia la pratica, sia la prova. Nel successivo Medio giorno l'insegnamento e la pratica continuavano a esistere ma non c'era più alcuna prova, e il Buddismo divenne una religione sempre più formale. Infine, nell'Ultimo giorno della Legge, pur restando valido l'insegnamento non vi sono più né la pratica né la prova, ed è quindi un'epoca di forte declino per il Buddismo.
In questo scritto il Daishonin discute in due diverse occasioni la storia della propagazione del Sutra del Loto nei tre periodi, allo scopo di definire la persona e il tipo di insegnamento in grado di condurre la gente all'Illuminazione nell'Ultimo giorno.
La prima di queste due analisi4 traccia l'evoluzione del Buddismo nel corso dei tre periodi come una iniziale perdita e un successivo recupero della consapevolezza dell'intento del Budda di condurre tutte le persone a conseguire la Buddità. In sintesi, dapprima si assiste a una graduale proliferazione di vari maestri e scuole che hanno perso di vista il vero intento del Budda, ma a un certo punto appare una persona saggia che lo esplicita e lo chiarisce nuovamente.
Più volte nella storia del Buddismo comparvero discepoli autentici che si adoperarono per contrastare l'opera di falsi seguaci che conducevano le persone all'infelicità attraverso insegnamenti errati. Ciascuna di queste persone, e con uno sforzo ancora maggiore di chi la precedeva, si assunse da sola la responsabilità di tenere alto il vessillo dell'insegnamento corretto e liberare la gente dalla sofferenza. Da questa prospettiva, dunque, nell'Ultimo giorno la cosa più importante è esporre l'insegnamento più alto ed essenziale, quello che rivela direttamente il vero intento del Budda.
Invece le diverse scuole buddiste dei tempi del Daishonin si preoccupavano delle scarse capacità di comprensione della gente. Era convinzione diffusa che le persone di capacità inferiori o con un atteggiamento ostile all'insegnamento, incapaci di comprendere anche le più semplici dottrine buddiste, non fossero in grado di praticare il difficile insegnamento del Sutra del Loto, e le persone dell'Ultimo giorno avevano proprio tali caratteristiche.
Per esempio Honen, il fondatore della scuola della Pura terra (Jodo) in Giappone, che attribuiva un'importanza particolare alle capacità delle persone, istituì come unico mezzo per ottenere la salvezza la sola pratica del Nembutsu, che consiste nella recitazione del nome del Budda Amida. Egli sosteneva che le persone dell'Ultimo giorno, ostili all'insegnamento e dotate di capacità inferiori, non fossero adatte a un tipo di pratica in cui per ottenere l'Illuminazione avrebbero dovuto contare sui propri sforzi. Insisteva che l'unica strada per la salvezza era rinascere nel paradiso della Pura terra di perfetta beatitudine, situata a ovest, e affidarsi al potere e alla benevolenza del Budda Amida.
Affrontare la questione di come liberare dalla sofferenza le persone dell'Ultimo giorno partendo dalle loro capacità sembrerebbe a prima vista un atteggiamento di grande comprensione umana. Ma a un più attento esame non è affatto così. Tale approccio innanzitutto cataloga arbitrariamente le persone come ostili o con capacità inferiori, e poi postula che possano essere guidate alla felicità soltanto da un salvatore ultraterreno e onnisciente come un Budda o un grande bodhisattva. Questa visione traccia una distinzione insormontabile fra il Budda e gli esseri viventi, fra il maestro e i discepoli.
Inoltre, il clero che sostiene tali dottrine si pone come intermediario tra il Budda e la gente comune, usando il proprio potere e la propria autorità spirituale per controllare i credenti e spesso anche per favorire i propri interessi in modo subdolo e arrogante.
Per contro, Nichiren Daishonin attribuisce suprema importanza all'intento del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, e per questo motivo loda il Sutra del Loto che fu esposto "in accordo con la mente del Budda" (cioè rivelando il suo vero intento fondamentale) e non gli insegnamenti provvisori o con valore di espedienti precedenti al Sutra del Loto, che furono esposti "in accordo con la mente altrui" (vale a dire prendendo in considerazione la capacità delle persone). Egli dichiara che l'insegnamento da trasmettere alle persone dell'Ultimo giorno è la Legge fondamentale che è veramente vitale ed essenziale dalla prospettiva illuminata del Budda, e non i vari insegnamenti che Shakyamuni impiegò come espedienti e che vengono adottati dalle persone illuse.
Nel considerare la questione cruciale del "tempo" nell'Ultimo giorno della Legge, il Daishonin anziché concentrarsi sulle "capacità" delle persone si dedica alla ricerca dell'insegnamento che ha il reale potere di aiutare a risolvere i problemi e a superare le sofferenze. E conclude che tale insegnamento non è altro che Nam-myoho-renge-kyo, il cuore del Sutra del Loto.
Perciò il Daishonin considera l'Ultimo giorno come l'epoca dell'ampia propagazione del Sutra del Loto - il tempo di kosen-rufu mondiale - che Shakyamuni aveva prefigurato e predetto nel sutra.
Poiché insegna che tutti gli esseri umani sono originariamente bodhisattva e dotati del potenziale di conseguire la Buddità, il Sutra del Loto ha il potere di condurre all'Illuminazione persino le persone ostili e di capacità inferiori che vivono nell'Ultimo giorno. Visto sulla base dell'insegnamento corretto della Legge mistica, l'Ultimo giorno denota così un'epoca di trionfo dell'umanità, il tempo della vera vittoria della gente. Quindi, alla luce del Sutra del Loto, l'Ultimo giorno non è un periodo di degenerazione caratterizzato dall'oscurità e dalla disperazione ma un'epoca positiva di cambiamento e di speranza.

L'Ultimo giorno della Legge è il tempo di kosen-rufu mondiale

Nel passo che stiamo studiando il Daishonin dichiara che l'Ultimo giorno della Legge è il tempo in cui la grande e pura Legge del Sutra del Loto si diffonde in lungo e in largo nel mondo intero.
Il Sutra della grande raccolta parla del quinto periodo di cinquecento anni successivo alla morte del Budda, che dà inizio all'Ultimo giorno della Legge, descrivendolo come un tempo «di dispute e conflitti in cui la pura Legge è stata oscurata e perduta».
Questa descrizione fa riferimento alle continue rivalità e dispute che avvenivano in quel periodo fra le varie scuole buddiste, ognuna delle quali magnificava la superiorità dello specifico insegnamento di Shakyamuni a cui faceva riferimento. Così la pura Legge, il corretto insegnamento del Budda, venne gradualmente oscurata e corse il rischio di scomparire del tutto. Questo caos nel mondo del Buddismo si rifletteva nella società e quindi anche nel mondo secolare regnavano confusione e conflitti.
Interpretando alla lettera il Sutra della grande raccolta, l'Ultimo giorno sembrerebbe un'epoca priva di qualsiasi speranza ma, alla luce del Sutra del Loto, diventa chiara la vera intenzione del Budda nel pronunciare tali parole. Per esempio nel ventitreesimo capitolo del Sutra del Loto, Re della Medicina, Shakyamuni afferma: «Dopo la mia estinzione, nell'ultimo periodo di cinquecento anni dovrai diffonderlo [l'insegnamento del Sutra del Loto] in tutto Jambudvipa e non permettere mai che [la sua diffusione] sia interrotta [dai demoni malvagi, dalla gente demoniaca, o da altri]» (SDL, 385-386).5
Da questo brano si evince che proprio il quinto periodo di cinquecento anni, l'epoca di conflitti in cui la Legge rischia il declino e l'oblio, è il tempo in cui si dovrebbe diffondere ampiamente il Sutra del Loto, e cioè il tempo di kosen-rufu nel mondo.
Il capitolo Re della Medicina afferma che non dovremmo mai permettere che il flusso della propagazione dell'insegnamento corretto sia interrotto «dai demoni malvagi, dalla gente demoniaca o da altri». Qui il Budda ci sta insegnando a rimanere saldi e a sconfiggere in maniera decisiva le varie funzioni demoniache che inevitabilmente, al tempo di kosen-rufu mondiale nell'Ultimo giorno della Legge, cercheranno di ostacolare i nostri sforzi.
Il potere di trasformare l'Ultimo giorno da un periodo di declino all'epoca dell'Illuminazione universale e di kosen-rufu mondiale risiede in questi sforzi dei praticanti del Sutra del Loto di sconfiggere le funzioni demoniache. Lo stesso Daishonin, come devoto del Sutra del Loto, si impegnò con dedizione altruistica sconfiggendo ogni sorta di funzioni demoniache e dando l'avvio al flusso che un giorno avrebbe condotto a kosen-rufu in tutto il mondo. Questo è ciò che proclama con forza in La scelta del tempo.
Se l'idea dell'Illuminazione universale rimane confinata nel regno della teoria, kosen-rufu non si realizzerà mai concretamente. Solo a parole non può conseguire la Buddità neanche una persona sola, figuriamoci tutta l'umanità!
Ma una persona con una grande visione, che ha compreso pienamente gli ideali e i principi del Sutra del Loto, agirà per superare uno a uno i vari ostacoli che intralciano il cammino verso la realizzazione di questi ideali e principi. Solo allora sarà compiuto il primo passo verso il progresso concreto di kosen-rufu, «un balzo coraggioso» per superare l'immenso abisso che separa gli ideali dalla realtà. Chi riesce a compiere tale balzo è una persona d'azione capace di realizzare gli ideali del Sutra del Loto; in altre parole è un devoto del Sutra del Loto.
In La scelta del tempo il Daishonin si descrive come il «supremo devoto del Sutra del Loto nell'intero paese di Jambudvipa [il mondo intero]». E afferma chiaramente che grazie al suo impegno altruistico per spiegare l'insegnamento corretto egli ha gettato le basi per l'Illuminazione di tutte le persone e per la realizzazione di kosen-rufu in tutto il mondo.
L'incessante lotta del Daishonin diede l'avvio a una profonda trasformazione dell'Ultimo giorno della Legge da epoca malvagia pervasa dalla sofferenza e dalle illusioni al tempo di kosen-rufu mondiale, e aprì la strada per l'Illuminazione di tutte le persone e per l'adozione dell'insegnamento corretto per la pace nel paese.

«[Nel Sutra del Loto, il Budda Molti Tesori e i Budda delle dieci direzioni confermarono la verità dell'insegnamento di Shakyamuni]. Anche il Budda Shakyamuni estese la sua lingua incapace di falsità, fino a toccare il cielo più alto del mondo della forma, e disse che nell'ultimo periodo di cinquecento anni [dopo la sua morte], quando l'intero corpo della dottrina buddista starà per scomparire, il Bodhisattva Pratiche Superiori si presenterà con i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo, la buona medicina per gli afflitti dalla lebbra bianca, cioè le persone di incorreggibile miscredenza e coloro che offendono la Legge. Ed egli ordinò a Brahma e Shakra, agli dèi del sole e della luna, ai quattro re celesti e alle divinità drago [di proteggere quel bodhisattva]. Possono essere false queste auree parole? Anche se la terra dovesse capovolgersi, le alte montagne franare al suolo, l'estate non seguire alla primavera, il sole ritornare all'est o la luna cadere sulla terra, questa predizione si avvererà sicuramente!».

La buona medicina che guarisce persino la grave malattia dell'offesa alla Legge

Qui il Daishonin spiega chiaramente che l'insegnamento di Nam-myoho-renge-kyo è la «buona medicina» che può salvare «le persone di incorreggibile miscredenza e coloro che offendono la Legge» nell'Ultimo giorno, un'epoca in cui la pura Legge è prossima a scomparire. Come abbiamo visto prima, si riteneva che le persone dell'Ultimo giorno avessero un atteggiamento ostile e capacità inferiori rispetto alla comprensione degli insegnamenti del Budda. Infatti ai tempi del Daishonin coloro che professavano la fede nel Buddismo spesso aderivano a scuole che avevano deviato dall'insegnamento corretto, ed erano sviati da maestri che predicavano idee errate. Finivano così per rifiutare e denigrare l'insegnamento completo e perfetto della Legge mistica, commettendo un'offesa alla Legge.
L'espressione «persone di incorreggibile miscredenza» indica chi, preoccupandosi solo di inseguire illusioni e desideri, si rifiuta di accettare la validità dell'insegnamento corretto esposto dal Budda e lo offende. Per questo motivo il Sutra del Nirvana spiega che, sebbene tali persone possiedano la natura di Budda, sono incapaci di conseguire la Buddità, e il Daishonin le paragona a malati gravi e addirittura incurabili.
Nel suo trattato Adottare l'insegnamento corretto per la pace nel paese il Daishonin, parlando della situazione del mondo a quei tempi, osserva che l'offesa alla Legge aveva divorato il cuore della gente e minacciava di distruggere il tessuto spirituale della società. E individua in essa "l'unico male", la potente causa della profonda infelicità delle persone, della confusione e del disordine nella società (RSND, 1, 16).
Afferma inoltre che per porre fine a questo male è necessario che le persone accettino e sostengano la Legge mistica, e che nella società sia adottato ampiamente l'insegnamento corretto per la pace nel paese. Poiché offendere la Legge significa violare e denigrare l'insegnamento corretto, il Daishonin chiede a gran voce che questo male sia rapidamente eliminato. La soluzione fondamentale consiste nel fare l'esatto opposto di tale offesa, cioè prendere fede nella Legge mistica, lottare altruisticamente per proteggerla e farla conoscere agli altri, costruendo una solida base spirituale per la società. Perciò il Daishonin afferma che Nam-myoho-renge-kyo, l'essenza del Sutra del Loto, è la grande buona medicina in grado di curare la grave malattia dell'offesa alla Legge che affligge l'Ultimo giorno.
L'offesa alla Legge è l'offesa al Sutra del Loto, l'insegnamento dell'Illuminazione universale. Alla sua radice c'è l'oscurità o ignoranza che risiede nella vita delle persone e genera la mancanza di rispetto per la dignità umana e di considerazione per la vita stessa. Ciò produce un modo di pensare malato che opprime e discrimina le persone, provocando la distruzione del tessuto sociale.
La buona grande medicina di Nam-myoho-renge-kyo può curare persino la grave afflizione di questi miscredenti incorreggibili. Perché ha questo immenso potere? Perché Nam-myoho-renge-kyo è il seme per ottenere l'Illuminazione, la sorgente stessa dell'illimitata forza vitale dei Budda.
Il ventunesimo capitolo del Sutra del Loto, Poteri sovrannaturali, tratta della trasmissione della Legge da Shakyamuni al Bodhisattva Pratiche Superiori [la guida dei Bodhisattva della Terra]. Afferma che Myoho-renge-kyo è «una Legge per istruire i bodhisattva, una Legge protetta e custodita nel cuore dai Budda» (SDL, 365). In altre parole i Budda sono tali proprio perché abbracciano e incarnano Myoho-renge-kyo nella loro vita in ogni momento e quando istruiscono i bodhisattva, i loro veri discepoli, trasmettono l'insegnamento della Legge mistica.
Così Shakyamuni affida questo insegnamento a Pratiche Superiori e agli altri Bodhisattva della Terra che fecero voto di portare avanti la propagazione dopo la sua morte. Ciò che egli affida comprende «tutte le dottrine possedute dal Tathagata, tutti i poteri di cui il Tathagata si avvale liberamente, tutti i segreti tesori fondamentali del Tathagata, tutte le più profonde questioni del Tathagata» (Ibidem). Qui le parole "tutte" e "tutti" indicano che i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo contengono tutte le pratiche che furono la causa dell'Illuminazione di Shakyamuni, così come i benefici che egli acquisì per aver ottenuto l'Illuminazione.
Il capitolo afferma inoltre che il Bodhisattva Pratiche Superiori, diffondendo questo insegnamento di Nam-myoho-renge-kyo nel travagliato mondo di saha durante l'epoca malvagia successiva alla morte del Budda, è come il sole e la luna che può dissolvere l'oscurità nella vita di tutte le persone.6 La missione dei Bodhisattva della Terra consiste nel piantare i semi di Buddità della Legge mistica nel cuore delle persone e nell'aiutare questi semi a sbocciare in fiori profumati.
Poiché questo grande impegno finalizzato allo scopo che si schiuda il supremo potenziale della vita genera un cambiamento positivo nelle persone, e quindi nel mondo, è naturale che sorga una resistenza da parte delle forze contrarie. Ma i Bodhisattva della Terra non sono soli e indifesi davanti a tali attacchi. Come osserva il Daishonin in La scelta del tempo, Shakyamuni ha anche incaricato le divinità celesti di proteggerli e difenderli mentre compiono questa grande impresa, ed è perciò garantito che tutti gli sforzi dei Bodhisattva della Terra per il progresso di kosen-rufu nell'Ultimo giorno saranno salvaguardati dalle forze protettrici dell'universo. L'aspetto importante che qui si vuole sottolineare è che la protezione delle divinità celesti emerge in virtù della dedizione altruistica alla diffusione della Legge mostrata dai Bodhisattva della Terra guidati da Pratiche Superiori.
Il Daishonin stesso lottò incessantemente, come devoto del Sutra del Loto, fermamente intenzionato a contrastare l'offesa alla Legge e a liberare le persone dalla sofferenza. Usando al massimo la sua voce e la sua vita recitò e insegnò incessantemente agli altri Nam-myoho-renge-kyo. Di conseguenza, pur essendo oggetto di intensa ostilità nella società, l'insegnamento di Nam-myoho-renge-kyo gradualmente si diffuse, conducendo molte persone a realizzare vite di autentica felicità. Mentre il Daishonin conduceva la sua lotta coraggiosa, cresceva costantemente il numero di persone che appoggiavano la sua causa e si univano a lui in questa impresa. Grande campione dell'insegnamento corretto, i suoi valorosi sforzi pionieristici inaugurarono e crearono il tempo di kosen-rufu. Nello scritto che stiamo studiando Nichiren dichiarò che, seppure il mondo si fosse capovolto o se il sole fosse sorto a ovest e tramontato a est, non vi era alcun dubbio che nell'Ultimo giorno della Legge avrebbe cominciato a scorrere la grande corrente di kosen-rufu (cfr. RSND, 1, 491). Questa potente convinzione nasceva proprio dalla sua esperienza personale.

«La persona che diffonde l'insegnamento del Sutra del Loto è il padre e la madre di tutti gli esseri viventi del Giappone. Il Gran Maestro Chang-an dice: "Chi la libera dal male sta agendo come un genitore". Perciò io, Nichiren, sono il padre e la madre dell'attuale imperatore del Giappone, il maestro e il sovrano dei credenti nembutsu, dei seguaci zen e dei preti della Vera parola».

L'istituzione del Buddismo della gente

Con questa dichiarazione piena di convinzione il Daishonin spiega che il devoto del Sutra del Loto è dotato delle tre virtù di sovrano, maestro e genitore,7 è una persona che nell'Ultimo giorno della Legge diffonde Nam-myoho-renge-kyo, l'essenza stessa della condizione vitale di Buddità a cui l'oscurità fondamentale preclude l'accesso. Egli riesce ad aprire un varco in tale oscurità fondamentale e condurre all'Illuminazione anche «le persone di incorreggibile miscredenza e quelle che offendono la Legge».
La sua caratteristica fondamentale e degna di nota è quella di essere nato tra le persone dell'Ultimo giorno e adoperarsi instancabilmente per propagare la Legge mistica manifestando l'elevato stato vitale della Buddità di cui è originariamente dotato, pur essendo una persona comune ritenuta quindi dotata di un atteggiamento ostile e di capacità inferiori. Può costituire dunque un esempio e un modello per tutti.
La frase «è il padre e la madre di tutti gli esseri viventi del Giappone» indica che il Daishonin in relazione alle persone incarna la virtù del genitore perché, impegnato a propagare la Legge senza risparmiare la propria vita come devoto del Sutra del Loto, è l'autentico genitore che le protegge veramente.
Il devoto del Sutra del Loto cerca di eliminare il male dell'offesa alla Legge che le persone commettono senza rendersene conto. Perciò il Daishonin sottolinea la compassione del devoto citando le parole del Gran Maestro Chang-an: «Chi la libera dal male sta agendo come un genitore».
Egli dichiara inoltre di essere «il padre e la madre dell'attuale imperatore del Giappone». In un'epoca in cui dilaga nel paese l'offesa alla Legge, il Daishonin chiede direttamente al governante di porre fine a tale offesa motivato dal desiderio di ripagare il proprio debito di gratitudine verso il paese, pur sapendo che le sue azioni gli avrebbero quasi sicuramente attirato le persecuzioni dell'autorità. In questo passo le sue parole indicano chiaramente che egli è la persona che sta realmente cercando di proteggere il sovrano e che è egli il maestro del paese che porterà pace e sicurez-za autentiche. Prosegue sostenendo di essere anche il "maestro" e il "sovrano" degli aderenti alle altre scuole. In questo modo spiega di essere un autentico leader spirituale impegnato a rivitalizzare il mondo del Buddismo dei suoi tempi nel quale la pura Legge è stata oscurata e perduta.
Vorrei concentrarmi ora sul perché il Daishonin, dopo aver dichiarato di essere "il padre e la madre di tutti gli essi viventi", asserisce che ciò lo rende anche «il padre e la madre dell'attuale imperatore del Giappone» e «il maestro e il sovrano dei credenti nembutsu, dei seguaci zen e dei preti della Vera parola».
Lo sguardo compassionevole del Daishonin era diretto soprattutto alla salvezza di coloro che senza rendersene conto si erano macchiati del male costituito dall'offesa alla Legge. Egli aspirava a un Buddismo della gente comune, e questo obiettivo si può considerare l'essenza della lotta di kosen-rufu per concretizzare l'ideale dell'Illuminazione universale. I governanti e il clero buddista dei suoi tempi avrebbero dovuto adoperarsi per la felicità e il benessere della gente, ma l'unico che lo stava facendo veramente era Nichiren Daishonin. Perciò egli sostiene di essere il padre e la madre del governante e, in un senso molto concreto, il maestro e il sovrano degli aderenti alle altre scuole buddiste. La maggior parte delle scuole buddiste ufficiali godeva del sostegno e del patrocinio del sovrano e di altri influenti funzionari e si occupava di pregare per la protezione di queste persone potenti e privilegiate. Invece, secondo il Daishonin, il Buddismo nell'Ultimo giorno aveva lo scopo di realizzare la felicità di tutte le persone e perciò, nelle sue rimostranze al governo, egli sosteneva la necessità di un cambiamento di consapevolezza nelle autorità affermando che la religione e la fede religiosa dovevano servire a proteggere il popolo e il paese. E criticava aspramente le scuole buddiste ufficiali per la loro complicità con le autorità e con i potenti. Ciò faceva parte del suo impegno per l'adozione dell'insegnamento corretto per la pace nel paese.

Il tempo di vincere è adesso

Con le sue lotte come devoto del Sutra del Loto il Daishonin rivelò il grande insegnamento da diffondere nell'Ultimo giorno e istituì un autentico Buddismo della gente da propagare per l'eternità. È stato unicamente grazie agli sforzi della Soka Gakkai e della SGI che questo Buddismo della gente si è diffuso in tutto il mondo.
Quando partecipiamo alla lotta per kosen-rufu possiamo far emergere la nostra forza vitale di devoti del Sutra del Loto e sviluppare noi stessi diventando persone veramente capaci. Come molti dei nostri predecessori hanno dimostrato, le difficoltà che si incontrano nelle attività per kosen-rufu diventano un trampolino per il conseguimento della Buddità.
Toda affermò: «Una volta che abbiamo innalzato il vessillo di kosen-rufu dobbiamo continuare ad avanzare fino in fondo. Non dobbiamo farci sconfiggere da ostacoli spaventosi e abbandonare la fede. [...] Ora, in quest'epoca, tocca a noi portare avanti la grande impresa di kosen-rufu. Se abbandonassimo ora, ci rimarrebbe per sempre preclusa la felicità nella vita. È stato così per diversi miei vecchi compagni di fede, che ebbero come me l'opportunità di affrontare persecuzioni per il bene della Legge ma poi non riuscirono fino in fondo a dedicare la vita a kosen-rufu. Tuttavia, se vi as-sumete la responsabilità in prima persona fermamente decisi a dedicarvi con vigore a questo magnifico movimento, è chiaro come la luce del sole che conquisterete una vera e duratura felicità. [...] Non dovete assolutamente perdere questa occasione di partecipare alla grande marcia di kosen-rufu».8
Il tempo di lottare e di vincere è adesso.

(Traduzione di Marialuisa Cellerino)

Note

1) Dal discorso di Josei Toda in occasione della sua nomina a secondo presidente della Soka Gakkai, il 3 maggio 1951.
2) Il Daishonin predisse che il suo Buddismo si sarebbe diffuso dal Giappone verso ovest, ritornan-do nei paesi dai quali era stato originariamente trasmesso e propagandosi in tutto il mondo. In Rimproverare Hachiman scrive: «Un altro nome dell'India, il luogo in cui il Budda fece la sua appari-zione nel mondo, è Paese della luna. Un altro nome del Giappone è Paese del sole. C'è qualche ragione per cui un santo non dovrebbe apparire qui? La luna si muove da ovest verso est, un segno di come il Buddismo dell'India si diffonderà verso oriente. Il sole sorge a est, un segno propizio di come il Buddismo del Giappone è destinato a ritornare nel Paese della luna. La luce della luna non è molto intensa perché il Budda insegnò [il Sutra del Loto in India] solo per otto anni della sua vita. Ma la luce del sole è splendente e supera quella della luna, un segno propizio di come il Buddismo del Giappone è destinato a illuminare la lunga oscurità dell'Ultimo giorno della Legge che inizia con il quinto periodo di cinquecento anni» (WND, 2, 936).
3) Scrive il Daishonin: «I ruscelli si riuniscono per formare il grande mare e i granelli di polvere si accumulano per formare il monte Sumeru. Quando all'inizio io, Nichiren, presi fede nel Sutra del Loto, ero come un'unica goccia d'acqua o un singolo granello di polvere in tutto il Giappone. Ma poi, quando due, tre, dieci, cento, mille, diecimila, un milione di persone reciteranno il Sutra del Loto e lo insegneranno ad altri, formeranno un monte Sumeru di perfetta Illuminazione, un grande ma-re di grande nirvana! Non cercare nessun'altra via per conseguire la Buddità!» (RSND, 1, 520-521).
4) La prima analisi è in RSND, 1, da p. 485 a p. 493. La seconda è da p. 493 a p. 500.
5) La frase «dai demoni malvagi, dalla gente demoniaca, o da altri» si riferisce a coloro che offendono la Legge in vari modi.
6) «Come la luce del sole e della luna può fugare oscurità e tenebre, così questa persona, mentre passa nel mondo, può liberare gli esseri viventi dall'oscurità» (SDL, 368).
7) Si dice che un Budda possieda le tre funzioni di sovrano, maestro e genitore. La virtù del sovrano è di proteggere tutti gli esseri viventi, la virtù del maestro è la saggezza per istruirli e condurli all'Illuminazione e la virtù del genitore è la compassione di allevarli e sostenerli.
8) Josei Toda, Toda Josei Zenshu (Opere complete di Josei Toda), Tokyo, Seikyo Shimbunsha, 1989, vol. 4, p. 281.

 

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