Ogni volta che tocco con mano il voto del Daishonin, come appare nel passo:
«Nichiren dichiara che le sofferenze a cui sono sottoposti tutti gli esseri viventi
sono tutte sofferenze di Nichiren», avverto dentro di me la sua immensa
compassione rivolta a salvare tutte le persone sofferenti. Non posso fare altro
che provare un profondo sentimento di rispetto nei suoi confronti. (Daisaku Ikeda)
Come è possibile che le parole di Nichiren Daishonin, scritte in tempi e luoghi così lontani da noi, dopo tanti secoli sappiano dare risposta alle questioni fondamentali del nostro tempo? Che rappresentino ancora oggi un messaggio fondamentale, una chiave di lettura profonda e infallibile per vivere con forza e consapevolezza i nostri giorni?
«La Soka Gakkai ha iniziato a fare proprio lo spirito del Daishonin cercando di assorbire e mettere in pratica anche solo una minima parte di ciò che è scritto nel Gosho». Questo afferma Daisaku Ikeda nella prefazione all’edizione italiana del Gosho che, non dobbiamo dimenticare, arriva a noi con tutta la sua potenza grazie alla dedizione dei maestri Soka. E aggiunge: «Abbiamo condiviso la sofferenza della gente comune e perseverato nella pratica di incoraggiare e rivitalizzare le persone, indicando il supremo ideale della natura di Budda inerente a tutti gli esseri viventi» (RSND, 1, xiii).
Quello del Daishonin è un messaggio universale, il cui nucleo è giunto forte e chiaro fino a noi. Riferendosi all’insegnamento, Ikeda riconosce di aver «tentato di separare quegli elementi che, nell’interpretazione tradizionale del Buddismo di Nichiren, sono più legati alla cultura e alla storia giapponesi di quanto lo siano al messaggio di base. A questo scopo ho continuato a impegnarmi nel dialogo con un gran numero di persone in tutto il mondo, per perfezionare e universalizzare il modo di esprimere le mie idee» (BS, 133, 9).
E intorno al tema del dialogo, in quanto massima espressione e strumento di umanità e realizzazione, ruotano tutti i contributi che presentiamo nelle pagine seguenti.
Innanzitutto le interviste a due studiosi di diverso orientamento, curatori delle edizioni spagnola e francese degli scritti di Nichiren, sull'attualità del pensiero del Daishonin, voci esterne al Buddismo che offrono uno spaccato dell’impatto dell’insegnamento di Nichiren su altre culture e altre religioni.
Del resto è ancora il presidente Ikeda che per primo percorre questa strada: «Poiché sono convinto che tutte le culture e le religioni siano espressione di profonde verità umane, ho abitualmente menzionato tradizioni filosofiche diverse dal Buddismo, introducendo idee e intuizioni provenienti dalla letteratura, dall’arte, dalla scienza e dalla medicina, e ho condiviso le parole illuminanti e le percezioni di pensatori delle più svariate origini culturali e religiose con tutte le persone, compresi i membri della Soka Gakkai» (Ibidem).
L’ultimo contributo è una riflessione sul trattato Adottare l'insegnamento corretto per la pace nel paese, di cui questo mese cade l'anniversario della stesura, lo scritto in cui Nichiren dichiara a voce alta la forza del suo messaggio senza tempo, manifestando a pieno la sua missione. «Un’opera dedicata alla realizzazione concreta di un mondo pacifico […] Un classico del dialogo nel quale attraverso lo stile di domanda e risposta il padrone di casa e l’ospite, preoccupati dei disastri che affliggono il paese, cercano insieme un modo per farli cessare e alla fine si trovano d’accordo» (D. Ikeda, BS, 175, 57).
«Nichiren dichiara che le sofferenze a cui sono sottoposti tutti gli esseri viventi
sono tutte sofferenze di Nichiren», avverto dentro di me la sua immensa
compassione rivolta a salvare tutte le persone sofferenti. Non posso fare altro
che provare un profondo sentimento di rispetto nei suoi confronti. (Daisaku Ikeda)
Come è possibile che le parole di Nichiren Daishonin, scritte in tempi e luoghi così lontani da noi, dopo tanti secoli sappiano dare risposta alle questioni fondamentali del nostro tempo? Che rappresentino ancora oggi un messaggio fondamentale, una chiave di lettura profonda e infallibile per vivere con forza e consapevolezza i nostri giorni?
«La Soka Gakkai ha iniziato a fare proprio lo spirito del Daishonin cercando di assorbire e mettere in pratica anche solo una minima parte di ciò che è scritto nel Gosho». Questo afferma Daisaku Ikeda nella prefazione all’edizione italiana del Gosho che, non dobbiamo dimenticare, arriva a noi con tutta la sua potenza grazie alla dedizione dei maestri Soka. E aggiunge: «Abbiamo condiviso la sofferenza della gente comune e perseverato nella pratica di incoraggiare e rivitalizzare le persone, indicando il supremo ideale della natura di Budda inerente a tutti gli esseri viventi» (RSND, 1, xiii).
Quello del Daishonin è un messaggio universale, il cui nucleo è giunto forte e chiaro fino a noi. Riferendosi all’insegnamento, Ikeda riconosce di aver «tentato di separare quegli elementi che, nell’interpretazione tradizionale del Buddismo di Nichiren, sono più legati alla cultura e alla storia giapponesi di quanto lo siano al messaggio di base. A questo scopo ho continuato a impegnarmi nel dialogo con un gran numero di persone in tutto il mondo, per perfezionare e universalizzare il modo di esprimere le mie idee» (BS, 133, 9).
E intorno al tema del dialogo, in quanto massima espressione e strumento di umanità e realizzazione, ruotano tutti i contributi che presentiamo nelle pagine seguenti.
Innanzitutto le interviste a due studiosi di diverso orientamento, curatori delle edizioni spagnola e francese degli scritti di Nichiren, sull'attualità del pensiero del Daishonin, voci esterne al Buddismo che offrono uno spaccato dell’impatto dell’insegnamento di Nichiren su altre culture e altre religioni.
Del resto è ancora il presidente Ikeda che per primo percorre questa strada: «Poiché sono convinto che tutte le culture e le religioni siano espressione di profonde verità umane, ho abitualmente menzionato tradizioni filosofiche diverse dal Buddismo, introducendo idee e intuizioni provenienti dalla letteratura, dall’arte, dalla scienza e dalla medicina, e ho condiviso le parole illuminanti e le percezioni di pensatori delle più svariate origini culturali e religiose con tutte le persone, compresi i membri della Soka Gakkai» (Ibidem).
L’ultimo contributo è una riflessione sul trattato Adottare l'insegnamento corretto per la pace nel paese, di cui questo mese cade l'anniversario della stesura, lo scritto in cui Nichiren dichiara a voce alta la forza del suo messaggio senza tempo, manifestando a pieno la sua missione. «Un’opera dedicata alla realizzazione concreta di un mondo pacifico […] Un classico del dialogo nel quale attraverso lo stile di domanda e risposta il padrone di casa e l’ospite, preoccupati dei disastri che affliggono il paese, cercano insieme un modo per farli cessare e alla fine si trovano d’accordo» (D. Ikeda, BS, 175, 57).