Buddismo e Società

226
2022 | novembre

La grande luce della creazione di valore può illuminare questi tempi oscuri

La storia della Soka Gakkai, dalla nascita al traguardo del 2030, è scandita in successione da questa data emblematica: 1930, nascita della Soka Kyoiku Gakkai; 1944, morte in carcere di Tsunesaburo Makiguchi, imprigionato dal governo militarista, e successiva ricostruzione dell’organizzazione a opera di Josei Toda; 2013, inaugurazione del Kosen-rufu Daiseido, a coronamento di oltre cinquant’anni di inarrestabile propagazione mondiale guidati dal terzo presidente, Daisaku Ikeda, il nostro attuale maestro

Il 18 novembre 1930 è stata fondata la Soka Gakkai. Per i praticanti di tutto il mondo questa data racchiude un profondo significato, che nulla ha a che fare con una celebrazione del passato. Piuttosto, è un’occasione per determinare con ancora più forza di realizzare i propri obiettivi, infrangere i propri limiti e decidere di fare un passo in avanti nella propria rivoluzione umana.
Lo spirito della fondazione trova espressione nel desiderio del discepolo di far propri e reaizzare i sogni e gli ideali del maestro. Questo è il filo conduttore dello sviluppo della Soka Gakkai, da Makiguchi a Toda e da Toda a Ikeda.

18 novembre 1930
“Soka Kyoiku Gakkai”: era il 18 novembre 1930 quando questo nome apparve per la prima volta nel libro Sistema pedagogico per la creazione di valore, scritto dall’educatore Tsunesaburo Makiguchi. A curare l’edizione e a indicare come casa editrice la Soka Kyoiku Gakkai (società educativa per la creazione di valore) fu il suo discepolo Josei Toda, che si impegnò alacremente per dare alla luce l’opera del maestro (vedi box L’origine del termine “soka”). Questo avvenimento segna la fondazione della Soka Gakkai. In quanto presidente fondatore, Makiguchi, sostenuto costantemente da Toda, viaggiò per tutto il Giappone al fine di diffondere gli insegnamenti del Buddismo di Nichiren Daishonin, incontrando e dialogando con quante più persone possibili. In dieci anni l’associazione arrivò a contare oltre duemila membri. Persone comuni, decise ad affrontare con gioia le vicissitudini quotidiane e a testimoniare la prova concreta della fede nella Legge mistica.

18 novembre 1944
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, il regime giapponese mostrò la sua natura militarista e strinse le tenaglie limitando i diritti e le libertà individuali, tra cui quella di culto. Non accettare di sostenere lo Scintoismo, la religione di Stato, venne considerato reato. Makiguchi e Toda non si piegarono ai dettami governativi e nel 1943, insieme a diversi membri della Soka Gakkai, furono arrestati e sottoposti a severi interrogatori. Molti di loro, di fronte alla brutalità delle forze dell’ordine, decisero di abiurare la propria fede e ottennero il rilascio.
Toda e Makiguchi non cedettero a compromessi di alcun genere e furono così imprigionati, separati ognuno nella propria cella. Dopo circa un anno e mezzo di detenzione in condizioni di estrema durezza, Tsunesaburo Makiguchi morì. Era il 18 novembre 1944.
In quello stesso periodo Toda, dopo mesi in cui si era dedicato anima e corpo allo studio del Sutra del Loto e agli insegnamenti di Nichiren Daishonin, arrivò a cogliere con la sua stessa vita l’essenza del Buddismo.
Si tratta di un momento di cruciale importanza nella storia del Buddismo. Solo, in carcere, ancora ignaro della morte del suo maestro, Toda formulò il voto di realizzare kosen-rufu in quanto Bodhisattva della Terra. Seppur allo stremo delle forze, sopravvisse al carcere e venne rilasciato nel luglio 1945.
Poche settimane dopo la guerra finì. Makiguchi era morto, il Giappone era un paese distrutto, l’imperatore aveva dichiarato la resa, la popolazione era avvilita e rassegnata. Anche la Soka Gakkai non esisteva più.

Il Budda Soka Gakkai
In questo scenario lugubre, immerso nella solitudine e nella disperazione più nera, Toda diede avvio alla costruzione di una nuova organizzazione. Quello che aveva in mente era qualcosa di rivoluzionario. Un’organizzazione che agisse come un grande organismo vivente dedito alla felicità delle persone e alla prosperità della società: quella che poi, alla luce del Sutra del Loto, chiamò “Budda Soka Gakkai”. Nel Budda Soka Gakkai, ovvero la comunità dei credenti unita dalla non dualità di maestro e discepolo, ogni persona svolge una funzione preziosa e insostituibile in connessione con tutte le altre. Ognuna agisce in uno spirito di rispetto reciproco, di accoglienza e cooperazione, con lo stesso obiettivo di kosen-rufu. Così, in quanto emissario del Daishonin, il Budda Soka Gakkai realizza il suo mandato di costruire la pace.
Toda si lanciò verso questo obiettivo e in pochi anni la sua visione prese forma.
Nel 1947 conobbe a una riunione di discussione Daisaku Ikeda, allora diciannovenne. La relazione strettissima che si stabilì tra i due determinò il corso futuro della Soka Gakkai. Alla morte del presidente Toda l’organizzazione contava oltre 750.000 membri. Un risultato straordinario, che solo il giovane Ikeda era riuscito a immaginare e a rendere realtà.

Dal maestro al discepolo
Nel 1960 il testimone che Toda aveva raccolto da Makiguchi passò proprio a Ikeda, che divenne il terzo presidente, dando avvio a un nuovo, straordinario sviluppo.
«Il Buddismo – scrive – è universale, appartiene a tutte le persone. La pace, la cultura, l’educazione non andrebbero considerate solo come un mezzo per realizzare kosen-rufu, ma l’obiettivo stesso di kosen-rufu. Risvegliare le persone, farle crescere, unirle e creare pace e felicità nel mondo. Questa è la missione della Soka Gakkai» (BS, 196, 51).
Con questo spirito il presidente Ikeda ha intrapreso viaggi in ogni continente per incoraggiare i membri e diffondere il Buddismo di Nichiren oltre i confini del Giappone, dialogando con personalità di ogni genere, intellettuali, artisti, politici. Sotto la sua guida il Buddismo ha avuto un’espansione senza precedenti nei suoi oltre due millenni di storia, diffondendosi in 192 paesi e territori del mondo e contando oggi più di 12 milioni di membri.
Ikeda ha agito tenendo sempre come punto di riferimento il suo maestro Toda e avendo come unico scopo il benessere delle persone. Lo spirito della fondazione vive proprio nella decisione di ereditare il testimone del proprio maestro e contribuire con la propria vita alla felicità delle persone comuni. Questa decisione vive la sua massima espressione nel voto condiviso di maestro e discepolo: il grande voto di kosen-rufu.

L’origine del termine “soka”
di Daisaku Ikeda

Una sera d’inverno, a casa di Toda, parlarono fino a tardi seduti intorno al braciere per il carbone. […] Subito dopo aver raccontato a Toda di voler pubblicare le proprie teorie educative, Makiguchi ammise che le prospettive di riuscita erano scarse: «È irragionevole pubblicare un libro che non venderà e che rappresenterà solo una perdita economica». Toda rispose con convinzione: «Sensei, me ne occuperò io!».
«Ma signor Toda, occorrerà molto denaro!».
«Non mi importa. Non sono ricco, ma ho diciannovemila yen. Sarò felice di investirli».
[…] Makiguchi lo osservò intensamente e poi annuì: «Va bene, se siete così determinato andiamo avanti!».
I suoi occhi brillavano. Aggiunse piano, come tra sé: «Bene, ma come intitolerò il libro?».
«Qual è lo scopo della vostra teoria educativa?» chiese Toda. «In sostanza creare valore» rispose Makiguchi. «Ehm… vediamo… “Etica per la creazione di valore” e “Teoria pedagogica per la creazione di valore” mi sembrano un po’ ampollosi come titoli».
«Sì, non sono esattamente ciò che intendo, e anche “Pedagogia creativa” non è proprio esatto».
Con le guance arrossate per l’eccitazione, Toda disse: «Sensei, ma se prendessimo il primo carattere cinese di ognuna delle parole sozo (creazione) e kachi (valore) per comporre la parola soka e la chiamassimo “Pedagogia per la creazione di valore” (Soka kyoikugaku)?».
«Sì, è un bel nome!». «Allora è deciso: “Pedagogia per la creazione di valore”».
Era già mezzanotte. Grazie al dialogo tra maestro e discepolo il termine soka fu impiegato per la prima volta per definire la “creazione di valore”.
(BS, 190, 42-43)

18 novembre 2013
Nel novembre del 2013 è stato inaugurato a Tokyo il Kosen-rufu Daiseido, il Palazzo del grande voto di kosen-rufu. Nel messaggio in occasione dell’apertura il presidente Ikeda ha scritto: «Questo […] è il luogo dove i cittadini di tutto il pianeta che credono nella Legge mistica si riuniranno insieme nella ricchezza della loro diversità […] promettendo di continuare a sforzarsi con coraggio e forza per la felicità e la sicurezza della gente, per lo sviluppo della società, per la realizzazione della pace e la trasformazione del karma dell’umanità» (NR, 526, 9).

Verso il centesimo anniversario
Il 18 novembre 2030 la Soka Gakkai compirà cent’anni. Come prepararsi a questa data memorabile? Il presidente Ikeda a tale proposito ha affermato: «I dieci anni tra il novantesimo e il centesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai rappresentano un punto di svolta per l’umanità» (Seikyo Shimbun, 18 dicembre 2019).
Oggi, a pochi anni di distanza, possiamo testimoniare in prima persona come questo decennio sia stato inaugurato da sconvolgimenti così forti che necessitano di un radicale cambiamento nel modo in cui gli esseri umani si rapportano a loro stessi e a ciò che li circonda. «Per questo motivo – sottolinea ancora Sensei – noi che siamo uniti nello spirito di non dualità di maestro e discepolo e nell’unità di diversi corpi, stessa mente lanciamoci tra le persone comuni per illuminare questa società globale, diffondendo senza limiti la grande luce della creazione di valore»(Ibidem). Quella luce che già apparve, il 18 novembre 1930, sulla copertina della prima edizione del Sistema pedagogico per la creazione di valore, simboleggiata dal disegno di una lampada.
E ora, in vista del 2030, lo spirito luminoso con il quale i nostri tre maestri hanno reso grande la Soka Gakkai è stato ereditato dai giovani discepoli che costruiranno il futuro dell’umanità: «Niente mi rende più felice – scrive il presidente Ikeda – che vedere i miei discepoli, che si assumono la responsabilità dell’epoca a venire, agire con vitalità e dinamismo. […] Il mio più grande desiderio è che cresciate e vi sviluppiate. La vittoria di ciascuno e ciascuna di voi, amati giovani, è la vittoria della fase conclusiva della mia vita» (NR, 683, 17).

«Nel decennio che ci separa dal centesimo anniversario della fondazione vi prego di superare e vincere ogni battaglia che vi troverete ad affrontare, arrivando a consolidare le fondamenta del nostro movimento “per assicurare che la Legge duri a lungo nel tempo” (SDLPE, 250)». (Daisaku Ikeda, Seikyo Shimbun, 20 dicembre 2019)

Lo spirito della fondazione
di Daisaku Ikeda

Sebbene molti importanti pensatori a quel tempo nutrissero grandi aspettative per la Soka Kyoiku Gakkai (Società educativa per la creazione di valore), come allora veniva chiamata la nostra organizzazione, essa non disponeva di bei palazzi o di strutture grandiose.
Il verbo “fondare” deriva dal latino fundus, che significa “fondamenta”, “base” o “terreno”. Quali erano le fondamenta della Soka Gakkai? Qual era la sua base? Non erano né la ricchezza né il potere ma, secondo me, un gruppo di persone animate da un nobile voto e dalla passione di realizzarlo.
Il nobile desiderio che il primo presidente Makiguchi nutriva fin da quando aveva presentato al mondo la sua filosofia della creazione di valore era di contribuire alla felicità dell’umanità. Con questo desiderio alla base, la Soka Gakkai fu fondata grazie agli sforzi di individui impavidi, pieni di fiducia in se stessi e decisi a far sì che questo scopo divenisse realtà. […] Lo spirito della fondazione della Soka Gakkai vibra nel cuore di coloro che hanno il coraggio di fare così. I loro sforzi ispireranno una persona dopo l’altra a lavorare per kosen-rufu, facendo sorgere una vasta moltitudine di praticanti del Sutra del Loto che seguono direttamente l’esempio di Nichiren Daishonin.
(BS, 169, 52, lezione speciale su L’apertura degli occhi)

******************
Il contenuto di questo documento è protetto da copyright ed è di proprietà di Buddismo e Società – Rivista dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Vietata la riproduzione o diffusione sotto qualunque forma o attraverso qualsiasi strumento.